Occupazione, tweet di Renzi: “Governo al lavoro”

di Redazione

 Roma. “Ultime ore di lavoro a #palazzochigi lavorando sui dossier scuola inviati dai sindaci. Email, ricordo: Matteo@governo.it #lavoltabuona”.

Così il premier Matteo Renzi su Twitter nella mattina dell’8 marzo. Per il governo è infatti un week end di lavoro per preparare i “provvedimenti economici importanti” annunciati per mercoledì, come ricorda in un altro tweet del 7 marzo lo stesso presidente del Consiglio.

Rispondendo ad un follower, Renzi ha anche scritto che la spending review nel settore degli alti dirigenti della Pubblica amministrazione “è un punto qualificante, vedrai”. E a un altro che gli chiedeva se ci sarà attenzione per i quarantenni nei provvedimenti sul lavoro, il premier ha risposto: “Il Jobs Act va in quella direzione. Lo presentiamo il #12marzo”.

Mercoledì 12 marzo è prevista infatti una seduta straordinaria del Consiglio dei ministri. In arrivo le prime misure sulle quali il governo punta anche per rilanciare crescita e occupazione: jobs act, accelerazione dei pagamenti degli arretrati della Pubblica amministrazione, piano casa e piano di edilizia scolastica per iniziare. Ma sul tavolo potrebbe esserci anche almeno un primo confronto al taglio al cuneo fiscale.

Già lunedì qualche dettaglio potrebbe emergere dall’Eurogruppo quando il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, incontrerà a Bruxelles i partner europei. Ipotizzabile un chiarimento sulla politica economica e lo stato dei conti italiani dopo la ‘maretta’ Roma-Bruxelles degli ultimi giorni.

Il dossier più delicato è proprio quello sul lavoro. Di Jobs Act hanno già parlato nei giorni scorsi le parti sociali anche insieme al ministro per il Lavoro, Giuliano Poletti. Ma la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, ha attaccato: “Il governo sottovaluta il rapporto con le parti sociali”. E sui contenuti aggiunge: “Si cancellino le forme di precarietà e un minuto dopo siamo disponibili a discutere di contratto unico”.

La partita del jobs act è chiaramente intrecciata con quella sul taglio del costo del lavoro. Ma in questo secondo caso non si è ancora scelto come destinare i famosi 10 miliardi annunciati da Renzi (5 arriverebbero dalla spending review dice Padoan): o tutti al taglio dell’Irap o tutti a quello dell’Irpef, o se dividere l’intervento con il rischio però di renderlo poco incisivo.

Il taglio del cuneo resta prioritario: la Commissione Ue spiega a Padoan che i fondi strutturali non possono essere usati per coprire riduzioni di imposta ma per investimenti concreti. Comunque oltre alla spending si guarda anche al rientro dei capitali ma con un’entrata che sarebbe solo una tantum.

C’è poi l’accelerazione dei pagamenti della P.a.: per il 2014 sono già disponibili 20 miliardi ma il governo punterebbe, utilizzando la ‘cassa’ della Cdp, a portare la cifra fino a 70 miliardi.

Si discute anche del piano casa messo a punto dal ministro Maurizio Lupi che conterrebbe fondi per mutui e ristrutturazioni destinati a giovani coppie e un fondo per chi non paga l’affitto ‘incolpevolmente’ (tipo perche’ ha perso il lavoro). Intanto, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, annuncia l’apertura dei cantieri tra giugno e settembre con l’obiettivo di arrivare a 4 miliardi di investimenti per l’edilizia scolastica.

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