Sanaa. Un sequestro lampo quello avvenuto nello Yemen dove un italiano, nel giro di poche ore, è stato rapito e liberato.
È accaduto ieri, a Sanaa, capitale yemenita ad un funzionario dell’Undp, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. Francesco Consalvo, è questo il nomedell’uomoliberato con un blitz delle forze di sicurezza.Stava viaggiando a bordo di un veicolo blindato, in compagnia di un’altra persona, quando un pick up e una taxi hanno bloccato la strada al veicolo, impedendogli il passaggio.Quando Consalvo e la funzionaria sono scesi dall’auto per capire cosa stesse succedendo, sono stati spinti nel taxi con la forza e portati via. Il ministero dell’Interno ha poi chiarito in un secondo momento che l’altro rapito non era una donna (come si era appreso inizialmente) ma l’autista di Consalvo.
Dopo poche ore è avvenuta la liberazione, la cui dinamica non è ben definita, ma è chiaro che indispensabile sia stato l’intervento delle autorità yemenite che hanno fatto irruzione nell’edificio in cui l’italiano era tenuto prigioniero. Non si ha la conferma che in seguito al blitz ci sia stato un conflitto a fuoco ma i rapitori sono stati arrestati.
In Yemen i sequestri di cittadini stranieri sono molto frequenti, la ragione principale è far leva sul governo per soddisfare rivendicazioni di gruppi tribali contrapposti. Nella zona molto attivi sono anche i qaedisti che sfruttano i rapimenti come fonte di finanziamento. Un diplomatico saudita è stato rapito nel 2012, stessa sort perun altro diplomatico iraniano lo scorso luglio 2013. In entrambi i casi è stato chiesto un cospicuo riscatto.