Capone: “La grande schifezza”

di Redazione

 Sant’Arpino. Gran bella notizia per Sant’Arpino. Per chi non lo sapesse nei giorni scorsi l’accademia di Los Angeles ha stabilito che l’edizione 2014 dei Razzie Awards si svolgerà nel nostro Comune. Il Razzie Awards altro non è che la cerimonia dove viene premiato il peggior film dell’anno.

E non ci sarà competizione in quanto l’unico candidato che ha sbaragliato il campo è la “grande incoerenza”. Questo film, la cui regia è collettiva, è stato proiettato in prima assoluta lunedì nella sala consiliare e i protagonisti sono gli orfani del sindaco Eugenio Di Santo, da oltre due mesi ai domiciliari. Una grande farsa dove, come nella fiaba di Andersen, tutti fanno finta di non vedere che il reè nudo. E così ognuno recita la sua misera e paradossale parte.

Vincitore del premio come peggior attore non protagonista è senza ombra di dubbio il buon Fioratti, che ormai si è convinto di essere diventato a tutti gli effetti il sindaco, tanto che ha scambiato il consiglio comunale aperto per quello del proprio insediamento alla carica di sindaco, arrivando al punto di leggere un ambizioso ed irrealistico programma di governo per la cui realizzazione ci vorrebbero almeno un paio di decenni. Ora caro Gianluca non crediamo che tu auguri a Di Santo di restare ai domiciliari per tutto questo tempo…

E cosa dire del “cardinale Brasiello” che ha officiato il rito funebre del suo ormai ex capo. E come un pessimo sacerdote ha addirittura tessuto le lodi dell’intera famiglia Di Santo. Per l’amor di Dio – famiglia rispettabilissima -, ma a Brasiello domando perché invece non ci narra la sua storia personale e degli incidentucci che ne hanno segnato il suo percorso?

Ma questo film horror ha avuto anche un excursus storico, con il presidente del Consiglio Comunale, Guida, calatosi nella parte di Catone il Censore, impendendo al sottoscritto di articolare il proprio primo intervento.

Volevo solo fare una grande sorpresa alla platea accorsa in massa. Per la prima volta gli spettatori avrebbero potuto sentire – seppur registrata – la voce di Eugenio Di Santo in consiglio comunale. In quella registrazione c’era il sunto di un’interessante storia di braccialetti, mensa ed imprenditori.

Ed ovviamente anche il capogruppo Lettera ha voluto fare la sua bella figura. Come un onesto e grigio funzionario del Partito Comunista Cinese ha del tutto sorvolato su quanto accaduto pochi giorni prima di Natale ed ha preferito descrivere le meraviglie che lui ed i suoi compagni di merenda realizzeranno nei prossimi anni per Sant’Arpino. Per farla breve grazie a Lettera & C. in pochi anni diventeremo la nuova Stoccolma.

Il ruolo di comparse è stato affidato a tutti gli ameni consiglieri comunali di maggioranza e agli assessori costretti a leggere una letterina di Natale, che era una mal riuscita e triste parodia di quella del buon Lucariello in “Natale in Casa Cupiello” in cui l’unica cosa che si capiva era la solidarietà al sindaco.Bravi, bene, bis. Invece di essere al fianco della vittima restate sempre dalla parte del presunto carnefice.

Tristissimo l’intermezzo affidato a due personaggi in cerca di autore di pirandelliana memoria, l’imprenditore(?!?), politico, e segretario socialista, Cicatiello e del carneade – nonché con problemi con la giustizia – Pescatore che hanno addirittura tentato di dare una lezione di legalità, politica e buon amministrazione. Per favore, sembravate Fantozzi e Filini. Insomma una carnevalata recitata una sera prima dinanzi agli occhi di tutti i santarpinesi in cui non è stata data alcuna risposta alle domande che l’intera opinione pubblica si pone da tempo.

Ad esempio vi chiedo: ma se per un piccolo appalto già assegnato come quello della mensa è successo tutto questo cosa accadrà quando si parlerà di Puc e opere di milioni di euro?

Mentre voi raccontate il libro dei sogni, cosa state facendo per un paese sempre più abbandonato a se stesso, dove ci sono grandi dubbi anche sulla sicurezza del servizio mensa?

Perché continuate a parlare di reato personale del sindaco, quando anche i bambini sanno che la concussione è un reato che può commettere solo un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni? Caro capogruppo Lettera – tu che sei pure avvocato – lo spieghi ai tuoi o anche tu credi in questa favoletta per difendere il tuo orticello?

E infine se – come avete detto – siete tantosicuri di vincere perché non andiamo al voto e scriviamo la parola fine su questa grande schifezza?

Francesco Capone
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