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SantArpino. Come ripete sempre il gruppo consiliare di maggioranza, Alleanza Democratica, è bene partire dai fatti.
Un fatto abbastanza importante è successo in questa settimana: il sindaco sospeso Eugenio Di Santo, agli arresti domiciliari dal 21 dicembre dellanno scorso per la triste e nota vicenda del braccialetto di diamanti, sarebbe dovuto uscire nei giorni scorsi per decorrenza dei termini di custodia cautelare, ma si ritrova ancora privato della libertà perché il pm ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Nei prossimi mesi, quindi, si celebrerà il processo. Non entriamo nel merito giudiziario della vicenda, non labbiamo mai fatto perché il nostro compito è quello di guardare e giudicare i risvolti politici di tale situazione. Ed è la situazione politica creatasi allinterno della maggioranza che ci preoccupa. Una maggioranza che perde pezzi, a dispetto della compattezza dichiarata. Perde per strada assessori e consiglieri. Perde credibilità agli occhi della popolazione per i suoi contrasti interni, che tenta inutilmente di tener nascosti. Ma perde soprattutto la capacità di governare SantArpino. Una maggioranza acefala, senza più il suo capo indiscusso, che è oramai fuori da ogni gioco, una maggioranza dilaniata dalla guerra di successione tra le varie componenti, una maggioranza ridotta in questo stato non è più in grado di rispondere alle esigenze anche minime dei cittadini. Labbandono in cui versa il paese è sotto gli occhi di tutti: domenica scorsa abbiamo denunciato lo stato pietoso in cui versano i parchi pubblici, ma avremmo potuto mostrare anche altre immagini, ad esempio quelle delle strade piene di buche che vengono rattoppate in malo modo, prima di tornare ad essere dei colabrodo. Oppure avremmo potuto mostrare le immagini delle strutture scolastiche, anchesse totalmente abbandonate. Avremmo potuto parlare delle periferie, dimenticate da questamministrazione un minuto dopo le elezioni dello scorso maggio, o anche della gestione della multiservizi. Insomma avremmo potuto parlare di come avete ridotto SantArpino, un paese in coma. Lo faremo ancora, nelle settimane prossime, affinché la popolazione possa avere ben chiare le vostre responsabilità: quelle di un gruppo di potere che antepone la conservazione delle poltrone al governo del paese. Noi non siamo irresponsabili. Siamo consapevoli delle difficoltà in cui si può trovare chi amministra un comune come SantArpino in questo particolare periodo storico ed economico, con la crisi più spaventosa che ha colpito il mondo occidentale da un secolo a questa parte. Ma è proprio in situazioni del genere che la guida politica di un paese avrebbe bisogno della massima autorevolezza, della coesione, della capacità di immaginare un futuro per SantArpino, di pensare al suo sviluppo culturale, alle politiche ambientali, a quelle sociali, ecc.. E invece la vostra sete di potere tiene SantArpino immobile. Intrappolata nelle sabbie mobili della vostra impossibilità di prendere decisioni. Dallarresto del sindaco non vi siete riuniti più, tranne pochissime eccezioni. Non fate altro che ripetere slogan vuoti come quelli sulla vostra compattezza o sulla solidarietà a Di Santo. Ma non governate più il paese. SantArpino si sbriciola sotto la vostra inefficienza e voi continuate a non muovere un dito. Aspettavate la fine della custodia cautelare del vostro leader per prendere ordini sul da farsi, ora che il giudice lha invece rinviato a giudizio immediato non sapete più che fare, dilaniati dalle vostre lotte. Ancora una volta, vi ribadiamo linvito a compiere lunico atto che può restituire dignità a voi e respiro al paese che dicevate di amare: dimettetevi! Liberate il futuro dei santarpinesi, che non meritano di vedere il proprio paese ridotto così. Liberate SantArpino dalla vostra inefficienza, dalle vostre parole vuote, dal vostro carrierismo, dai vostri intrallazzi, dalle vostre complicità, dal vostro totale e sprezzante disinteresse verso i cittadini. Rinascita Santarpinese