SantArpino. Il consigliere comunale di opposizione, Francesco Capone, ha trasmesso stamattina alla Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord, il contenuto e gli allegati di una mail arrivata nei giorni scorsi al proprio indirizzo Pec istituzionale.
In questa mail lamministratrice di una società ha chiesto al Comune di SantArpino informazioni sul servizio di refezione scolastica ed in particolare sullimpego della cucina del plesso ‘don Mazzolari’. In particolare, ad essere attenzionata è la società concessionaria del servizio. Nella mail si chiedono delucidazioni su quali siano gli eventuali accordi che attualmente intercorrono fra lEnte civico e la società.
La mittente della mail sostiene che la società non abbia centri di cottura di proprietà e soprattutto che sia stata destinataria di un provvedimento di chiusura amministrativa e ne sia stata addirittura ordinata la chiusura dellattività da parte delle autorità competenti.
Il consigliere Capone sottolinea come sia davvero singolare che questa email sia arrivata alla Pec solo del sottoscritto che è un semplice consigliere di minoranza, oltre che del responsabile del servizio, del sindaco facente funzioni, e degli assessori interessati. Evidentemente chi lha scritta è persona a me totalmente sconosciuta, non nutre particolare fiducia nella trasparenza degli esponenti consiliari di maggioranza, mentre ritiene il sottoscritto un punto di riferimento in materia di trasparenza e legalità della macchina amministrativa. Del resto, ci troviamo dinanzi ad una vicenda che presenta più di un aspetto oscuro. Non dimentichiamo che proprio lappalto del servizio di refezione è alla base della vicenda che ha portato agli arresti domiciliari il sindaco Eugenio Di Santo, con tutto quanto ne è conseguito. Ora questa segnalazione che fa il paio con le lamentele di mamme e genitori che a più riprese mi hanno segnalato la pessima e scadente qualità del cibo somministrato agli alunni. Per questo non abbasserò la guardia e resterò vigile affinché siano sempre tutelate la salute degli utenti e la trasparenza in un settore che dovrebbe rappresentare un punto di eccellenza di unamministrazione che voglia definirsi tale. Non possiamo giocare sul cibo che mangiano i nostri figli. Le famiglie santarpinese debbono essere tranquille quando affidano i loro piccoli nelle mani delle scuole cittadine. Confido, infine, nelloperato della magistratura e spero che al più preso si faccia chiarezza su questa vicenda.