Rinascita: “Delusi dalle nuove leve del Consiglio”

di Redazione

 Sant’Arpino. Cari concittadini, Rinascita Santarpinese è intervenuta nel Consiglio comunale aperto di lunedì scorso per far sentire la propria voce e per chiedere finalmente la chiarezza, la trasparenza …

… e le risposte che l’Amministrazione Comunale aveva il dovere di fornire in seguito alle note e tristi vicende che hanno portato Sant’Arpino alla ribalta nazionale ed internazionale, e non per motivi di cui andare fieri.
Chiarezza, trasparenza e risposte che l’Amministrazione ha continuato a negare, non soltanto a noi, ma all’intera cittadinanza. Siamo intervenuti in un consiglio comunale privo del sindaco eletto, agli arresti domiciliari, e con al suo posto un sindaco “facente funzioni”che non ha avuto e non ha alcuna legittimità politica ed elettorale per sedere su quello scranno.
Abbiamo ribadito che dietro determinate scelte di vecchie volpi politiche che siedono sui banchi della Giunta leggiamo sostanzialmente l’opportunismo, il desiderio di conservare a tutti i costi una poltrona, la sensazione che loro sanno che questa è la loro ultima corsa, prima di essere spazzati via dalla voglia di respirare un’altra aria, qui a Sant’Arpino. L’aria “del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità” col malaffare, come affermava Paolo Borsellino.
Abbiamo sottolineato, nel nostro intervento, soprattutto la delusione e l’amarezza per l’assordante silenzio delle nuove leve del consiglio comunale. L’esito delle scorse elezioni ha dato a Sant’Arpino una classe dirigente in buona parte rinnovata, con la presenza di molte donne, di molti volti giovani, alla loro prima esperienza politica e amministrativa. Ed è da loro, e soprattutto da chi ha avuto grande successo elettorale che ci saremmo aspettati una forte presa di posizione, e un atto di coraggio.
Il coraggio dell’indignazione.Avvertiamo forte il disagio per i nostri amministratori e i nostri consiglieri, che non si sonorealmente resi conto di cosa è successo a Sant’Arpino. Non si sono resi conto di cosa può significare per la popolazione un fatto talmente grave e sconcertante come quello di un sindaco arrestato. Non si sono resi conto della portata devastante, per le coscienze dei santarpinesi, dell’ascoltodi quelle intercettazioni, dove molti di noi hanno scoperto che il tennis non è soltanto uno sport.
Non si sono resi contoche il silenzio li rende complici, non certamente sul piano giudiziario, ovvio, ma sul piano politico. Li rende complicidella perdita di credibilitàetica della classe dirigente del nostro paese. I nostri amministratori sono rimasti in silenzio,o peggio ancora non hanno perso occasione di criticare più volte l’imprenditore che ha denunciato, a cui secondo noi invece andava fatto soltanto un plauso per il gesto che ha compiuto.
Ci chiediamo quale credibilità pensano di avere, quando gli toccherà parlare di legalità, di rispetto delle regole, di lotta alla criminalità, costoro che non hanno speso una parola per solidarizzare con un imprenditore che ha avuto il coraggio di denunciare un abuso. Ci chiediamo quale credibilità pensano di avere costoro che trovano normale il fatto che un sindaco, agli arresti per un reato tanto grave e tanto esemplificativo del suo modo di intendere la politica, non debba dimettersi.

Noi pensiamo che ancora oggi siano attuali le parole di Enrico Berlinguer: “La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, oggi, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. La questione morale è il centro del problema”.

Ma ci ripetiamo… Se da alcuni personaggi, politicamente “vecchi”, se dal sindaco facente funzioni, o dall’assessore Brasiello(che durante il consiglio comunale ha mostrato qual è il suo vero volto, invitando la popolazione a ringraziare Di Santo per aver dato la possibilità ai santarpinesi di farsi una casa, e contemporaneamente attaccando di nuovo duramente l’imprenditore che si è permesso di denunciare il sindaco in seguito alla richiesta del braccialetto di diamanti), se da loro insommaun atteggiamento del genere, pieno di opportunismo, potevamo aspettarcelo, è dalle giovani leve, dai volti nuovi premiati dal risultato elettorale con cifre anche eclatanti, è da loro che ci aspettavamo una risposta diversa.

Li abbiamo invitati ad avere coraggio. Noi non ci arrendiamo all’idea che essi trovino normale e corretto tutto quello che è successo.Né ci arrendiamo all’idea che questi giovani trovino normale quanto è emerso dal consiglio comunale, e cioè che un noto costruttore edile ed il suo sodale siano talmente organici alla maggioranza da partecipare attivamente alle riunioni del gruppo di Alleanza Democratica, palesando un evidentissimo conflitto di interessi.

Siamo una comunità abbastanza piccola, quindi molti dei giovaniche affollano i banchi della maggioranza li conosciamo:sappiamo che non possono non essere indignati per quello che è successo.

Ci rivolgiamo a voi, invitandovi per l’ennesima volta ad avere coraggio: uscite allo scoperto, non fatevi risucchiare in logiche vecchie del tipo “se dico quello che penso poi non mi ricandidano più”.. Ciò che è successo a Sant’Arpino rimarrà negli annali del nostro paese, non fate in modo che tra venti o trenta anni voi siate ricordati come quelli che non hanno mosso un dito né detto una parola per dissociarsi dalla pagina più vergognosa della storia millenaria di Sant’Arpino.

Rinascita Santarpinese
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