Morti bianche, la città ricorda le tre giovani eroine del 1984

di Redazione

 Trentola Ducenta. Era il 5 luglio del 1984, circa trent’anni fa, quando l’esplosione in una fabbrica di fuochi d’artificio, in aperta campagna alla periferia di Trentola Ducenta, al confine con la masseria Sarrichiello, segnò una triste pagine della storia cittadina.

Una calda giornata d’estate: mentre in tanti si godevano le vacanze le giovani operaie della fabbrica stavano al loro posto di lavoro per mettere da parte un po’ di soldi per il corredo o per contribuire alle finanze familiari. All’improvviso un boato risuonò in tutto l’agro aversano. Prima un’esplosione, poi l’incendio. Alcune operaie, nonostante le ferite riportate, prima di mettersi in salvo si prodigarono per soccorrere le compagne.

Erano Maria Felicia Cassandra, Angela Cavaliere, 16 anni, e Michelina Pannullo, 17 anni. La prima fu trasportata in elicottero al centro grandi ustioni del “Sant’Eugenio” di Roma, dove morì la mattina successiva. Angela e Michelina furono accompagnate in ambulanza all’aeroporto di Napoli per essere imbarcate su un velivolo dell’Aeronautica Militare che le trasportò al centro grandi ustioni di Brindisi.Entrambe morirono pochi giorni dopo: Michelina il 10 luglio e Angela il 20.

Nel trentennale della loro scomparsa, il sindaco di Trentola Ducenta, Michele Griffo, e l’amministrazione comunale hanno deciso di ricordare le tre giovanissime eroine cadute sul lavoro, alle quali saranno dedicate aree sul territorio. “Il loro sacrificio – commenta Griffo – è motivo di riflessione sull’educazione alla prevenzione, la sicurezza sul lavoro e il valore della nostra stessa vita”.

di Franco Musto

Nella foto, da sin. Maria Felicia, Angela e Michelina

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