Truffe su risarcimenti stradali: Griffo scrive al Giudice di Pace

di Redazione

 Trentola Ducenta. Il sindaco di Trentola Ducenta, Michele Griffo, ha scritto al coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace di Trentola Ducenta per portare avanti una proficua e fattiva collaborazione nell’azione di contrasto alle richieste “frodatorie” di risarcimento danni per sinistri stradali cagionati da “insidie e trabocchetti” …

… e per notiziare circa gli esiti dell’istruttoria svolta in relazione ai tali sinistri in considerazione del fatto che l’Ufficio del Giudice di Pace è spesso investito della decisione di controversie nelle quale la domanda giudiziaria è originata da presunte insidie o trabocchetti nei quali vengono coinvolti gli autoveicoli incidentati.

Evidentemente, l’intuizione che ebbe il sindaco qualche tempo fa aveva delle solide fondamenta tanto che “l’attività istruttoria all’uopo svolta – scrive Griffo al coordinatore – ha consentito di evidenziare delle anomalie e perplessità delle quali si intende rendere edotto codesto Ufficio.

In particolare, dall’istruttoria svolta è emerso che:

a) le domande giudiziarie o relativi atti di messa in mora non vengono mai trasmesse al Comune o all’Ufficio del G.d.P. in periodo coevo a quello di verificazione del presunto sinistro. Nella quasi totalità dei casi siffatte richieste o l’introduzione del giudizio si verificano poco prima lo spirare del termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno e, quindi, a distanza di anni dal verificarsi del presunto sinistro il che rende estremamente difficile per l’Ente l’accertamento relativo all’esistenza e dimensione della ‘buca’ per effetto della quale si è verificato il presunto sinistro!!! Si è verificato il sinistro?;

b) il valore dei veicoli sinistrati è spesso inferiore al danno richiesto nell’atto di citazione ed a quello liquidato in sentenza;

c) i sinistri verificatisi in ragione di presunte insidie e trabocchetti, alla stregua della prospettazione offerta da parte attorea, si verificano in pieno centro abitato laddove è previsto che i veicoli procedano a moderata velocità ciò mentre i danni richiesti in giudizio sono elevati e lasciano desumere che il veicolo procedeva ad una velocità superiore a quella consentita;

d) spesso manca il nesso eziologico tra l’entità del danno lamentato e le dimensioni della buca presunta fonte di danno. In ragione di quanto sopra accertato e considerato che lo scrivente Ente subisce notevoli esborsi per i danni che vengono liquidati nelle sentenze di definizione dei giudizi relativi ai sinistri di cui all’oggetto, si vede costretto a trasmettere all’Autorità Giudiziaria gli atti di messa in mora e le sentenze di definizione dei giudizi in oggetto, anche al fine di evitare eventuali responsabilità di natura erariale.

Per simmetriche ragioni, analoga trasmissione relativa alle richieste risarcitorie ‘sospette’ che perverranno allo scrivente Ente perverrà anche a Codesto Ufficio Giudiziario, al quale si chiede di profondere la massima collaborazione ed attenzione nell’attività dedicata all’istruzione delle cause aventi ad oggetto sinistri originati da “insidie o trabocchetti”.

Non è un caso, quindi, che l’esempio del sindaco Griffo è stato seguito da molti suoi colleghi tra cui il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, di Pastorano e tanti altri.

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