Barbato: “Non ho mai rinnegato il mio passato politico”

di Nicola Rosselli

 Aversa. In questi ultimi tempi è nel mirino della critica che lo accusa di aver rinnegato il proprio passato politico, di aver fatto parte della giunta Ciaramella in maniera organica.

Una dimenticanza che molti legano al voler per forza essere presente nella stanza dei bottoni, inghiottendo anche i rospi rappresentanti dal protagonismo del sindaco Sagliocco. Stiamo parlando dell’assessore Elia Barbato, al quale abbiamo rivolto una serie di domande.

Ricorda di essere stato magna pars nella precedente esperienza amministrativa di centrodestra? Per ciò che mi riguarda non ho mai rinnegato il mio passato, mi sono sempre vantato, con onore, di aver amministrato la città con il sindaco Ciaramella (vedi verbali di consiglio comunale) verso cui ho sempre avuto e ancora oggi nutro grande amicizia e stima per la capacità e lo stile con cui ha saputo risollevare la città di Aversa dai danni fatti da dieci anni di amministrazione di sinistra sempre rissosa, poco incline al dialogo e disfattista nelle azioni tant’ è che una grande persona quale il Sindaco Golia fu costretto a dichiarare lo sciogliete le righe”.

L’impressione che Lei da, però, è quasi quella di voler abiurare quell’esperienza…. “Con Ciaramella è iniziata una nuova era che, per quello che mi riguarda, sarà ricordata per parecchi anni, atteso che lo stesso ha amministrato ininterrottamente per dieci anni la città e, ancora oggi, tutto quanto fatto e programmato ci sta consentendo un’azione che, unitamente alle nostre progettualità, inizia a dare i suoi frutti. E’ chiaro ed umano che, però, taluni, nell’agire, cercano di raccogliere il massimo risultato nell’azione per certificarne la provenienza e, a volte, dimenticandosi di quanto fatto da chi l’ha preceduto”.

Vogliamo spendere qualche parola sulle sue dimissioni dopo le toppe di asfalto in via Roma? “La decisione delle mie dimissioni era un segno di rivolta verso un’azione della quale, così come è stata realizzata, nonero a conoscenza, attesa l’importanza della cosa come dimostrato dalle chiacchiere che si sono succedute. Mi sono dimesso perché ritenevo che l’avvio di quella fase interlocutoria andasse definitivamente concordata nei dettagli e nelle modalità. Mi è stato chiesto di rivedere la posizione atteso il lavoro che stavamo portando avanti. Ho chiesto tre cose: il rinnovo della fiducia del gruppo che mi sostiene in consiglio comunale, l’autonomia, in linea con la programmazione della nostra maggioranza, nella gestione delle deleghe attribuitemi, e soprattutto il rispetto delle mie idee da parte del primo cittadino che non significa che io sia depositario del verbo ma che ciò che penso e propongo debba essere valutato con la giusta attenzione, nel bene e nel male, senza preconcetti e/o prevaricazioni. Unitamente ai miei amici abbiamo ritenuto che le risposte avute ed i proponimenti fattici erano in linea con il nostro pensiero per cui ho ritenuto di accettare di nuovo l’incarico conferitomi”.

Il 90% delle delibere di giunta sono proposte dal sindaco, non crede che il ruolo degli assessori sia svilito da questa preponderanza del primo cittadino? “La giunta esamina le proposte di delibere che vengono fatte dal sindaco e/o dagli assessori in rapporto alle deleghe attribuite: la maggior parte delle delibere trattate in giunta riguardano il contenzioso, cioè una delega in possesso del sindaco. Tutto ciò che riguarda le deleghe di competenza degli assessori vengono proposte dagli stessi, può capitare che, vista l’urgenza di qualche provvedimento, per intervenuto impedimento di qualche assessore, la proposta viene fatta dal sindaco: ma ciò accade molto raramente. Tutto ciò può essere verificato dagli atti presenti negli uffici di segreteria comunale. Noi assessori esercitiamo il ruolo che ci compete sempre raccordandoci con il Sindaco e con la maggioranza che ci sostiene ed è chiaro che, essendo a capo dell’esecutivo, il Sindaco rappresenta pubblicamente il risultato che il gruppo produce e ,come accade negli sport di squadra, l’allenatore se ne assume i meriti ed i demeriti prodotti. Siamo pronti a confrontarci con i nostri antagonisti e/o denigratori, sentendo le loro ragioni e ribadendo quanto di buono si sta facendo in linea con le necessità dei cittadini che si aspettano il rispetto dell’equazione buoni servizi a basso costo. Il nostro motto resta ancora ‘Cogito ed labora’, affinchè ogni azione possa essere studiata e realizzata con cognizione di causa senza alcuna improvvisazione”.

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