Aversa. Ha aperto la porta dicendo che doveva entrare subito. Ho avuto solo il tempo di dirgli di pazientare, di attendere che passasse prima un altro paziente, per poi essere tempestata da calci e pugni. Poi si è aggiunta la moglie e, ancora, una terza persona.
Solo lintervento di un medico mi ha sottratto dallaggressione, ma, lenergumeno, non contento, mi ha letteralmente buttata per aria, mentre il dottore cercava di portarmi in unaltra stanza. A parlare Anna, linfermiera che la notte scorsa è stata aggredita da un paziente residente a Scampia, che era giunto al pronto soccorso del Moscati affermando di presentare nausea e vomito.
Luomo e i familiari sono scappati solo quando hanno sentito che stavano per giungere gli agenti del locale commissariato. Nella stessa notte, poi, anche episodi, meno gravi, di aggressioni soprattutto verbali, tre in tutto. Linfermiera ne avrà per almeno una settimana, ma a preoccupare è il suo stato psicologico.
Prestare servizio al pronto soccorso aversano significa essere in continua tensione a causa della mancanza di un posto di polizia fisso e dello scarso apporto dei vigilanti nel campo della sicurezza. I momenti topici dellaggressione sono stati filmati da telecamere di videosorveglianza e che ha avuto lopportunità di visionare le immagini non ha esitato a definirle sconvolgenti.