Aversa. Attivare ad Aversa il servizio di raccolta differenziata di olio vegetale esausto. A chiederlo, con uninterrogazione rivolta al sindaco della città normanna Giuseppe Sagliocco e al presidente del consiglio comunale Giuseppe Stabile, il consigliere comunale di Sel Pasquale Pandolfi.
Da indagini statistiche scrive lesponente vendoliano ogni anno le utenze domestiche italiane producono circa 160 milioni di chilogrammi di olio vegetale esausto con una media di 5 kg pro-capite. Il sistema di raccolta e recupero dellolio vegetale esausto di origine domestica è poco sviluppato con la conseguenza che buona parte di tale rifiuto viene semplicemente gettato nelle reti di scarico idrico domestiche determinando un notevole impatto ambientale oltre allo spreco di una preziosa risorsa. E’ necessario dare il via ad un piano di raccolta organico che coinvolga tutti i cittadini. Questo perché attualmente, solo una parte di loro conferiscono gli oli esausti in quanto a conoscenza della presenza di raccoglitori nelle due isole ecologiche. Tutti gli altri cittadini anche se armati di buona volontà, non sanno dove o come conferirla.
Pandolfi ricorda come L’olio vegetale esausto costituisce una minaccia di inquinamento: per il sottosuolo, perché rende inutilizzabili pozzi di acqua potabile anche molto lontani; per la flora, perché impedisce alle radici delle piante l’assunzione delle sostanze nutritive; per qualsiasi specchio d’acqua perché impedisce l’ossigenazione e compromette l’esistenza della flora e della fauna ed evidenzia che da 1 litro di olio esausto è possibile ottenere1 litro di biocarburante a basso impatto ambientale, il cui utilizzo contribuisce a ridurre sia le emissioni di CO2sia le emissioni di polveri sottili rispetto allutilizzo di carburanti convenzionali di origine fossile.
Partendo da queste premesse, infine, il consigliere di Sel chiede al primo cittadino e allassessore al ramo di: conoscere tempi e modalità dellAmministrazione nellorganizzare un servizio di raccolta capillare degli oli esausti vegetali fin dall’ambito domestico che consentirebbe di recuperare una ingente quantità di olio attualmente versato nelle reti scarico idrico domestiche contribuendo in tal modo sia alla diminuzione di inquinamento che ad aumentare il livello percentuale della raccolta differenziata.