Napoli, le tele di Artemisia in mostra al Palazzo Reale

di Redazione

 Napoli. Dopo un devastante incendio nel 1964 il Duomo di Pozzuoli venne in parte distrutto: questo evento catastrofico portò alla luce la struttura del Tempio romano su cui il Duomo era stato costruito.

La cattedrale, di cui si perde l’origine, fu restaurata e adattata alle nuove esigenze liturgiche del Concilio di Trento dal vescovo spagnolo de Leòn che fu in carica a Pozzuoli dal 1631-50. Grazie all’apporto anche del Viceré conte di Monterrey grande conoscitore d’arte, furono chiamati i più grandi artisti del momento per decorare la chiesa: Giovanni Lanfranco, Agostino Beltrano, Jusepe de Ribera e Artemisia Gentileschi che si trovava già a Napoli lavorando per committenze private. Ella realizzò un’Adorazione dei Magi, un San Procolo e Nicea e un quadro sul Miracolo di San Gennaro condannato ad essere sbranato dalle bestie feroci nell’area a Pozzuoli insieme ai suoi compagni.

Dopo l’incendio del ’64 molti di questi quadri si persero, ma fortunatamente non tutti. L’attesa per il restauro e il ripristino della visibilità anche delle parti archeologiche ha permesso che solo oggi, nel prossimo mese di maggio, la cattedrale si riapra al pubblico con il ritorno anche delle opere d’arte. Fra queste le due tele di Artemisia ospitate nella sala 13 di Palazzo Reale a Napoli.

Da qui l’evento “Un saluto ad artemisia”, a cura di Rosa Romano e Silvano Saccone, tenutosi martedì 22 aprile, alle 11, proprio per presentare e spiegare le opere prima che ritornino alla sede originaria, alla presenza della responsabile della Soprintendenza di Napoli e provincia, Annalisa Porzio.

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