Ucraina, scontro a Slavyansk: attacco di Kiev a roccaforte filorussa

di Redazione

 Kiev. Sarebbe in corso un duro scontro tra le milizie governative e secessionisti atte nei check-point di Slavyansk, nel sud-est dell’Ucraina.

Blindati ed elicotteri di Kiev avrebbero sferrato un attacco all città roccaforte dei filorussi. Il bilancio degli scontri sarebbe di 5 morti tra gli insorti. Immediata la reazione del presidente della Federazione russa Vladimir Putin: “Le azioni di Kiev avranno conseguenze”.

Su Twitter è apparsa una foto postata su Twitter dalla piattaforma Euromaidan di Kiev, che unisce i filo europeisti.

Secondo il capo dei filorussi di Slayiansk, Viaceslav Ponomariov, le truppe di Kiev avrebbero accerchiato la città e avrebbero attaccato con almeno 11 blindati da un lato e con sei blindati e due elicotteri dall’altro. I soldati ucraini sarebbero entrati in alcune aree della città, che comunque continua a essere controllata dai filorussi. Ponomariov ha avvertito che i suoi sono “pronti a resistere” nonostante le loro armi siano “poche”.

E continuano anche le tensioni sul fronte diplomatico. “L’operazione contro il popolo ucraino avrà delle conseguenze per coloro che prendono queste decisioni a Kiev, anche nell’ottica dei rapporti interstatali tra Russia e Ucraina” ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dall’agenzia Itar-Tass. Il ministro degli Esteri, invece, punta il dito contro l’Occidente, colpevole, a suo dire di aver cercato di fomentare una rivoluzione in Ucraina. “In Ucraina gli Stati Uniti e l’Ue hanno cercato di condurre una nuova rivoluzione colorata, un’operazione di cambio di regime contraria alla Costituzione”, ha spiegato Serghej Lavrov.

Delle tensioni Ucraina-Russia ha parlato anche Barack Obama, in visita in Giappone. Il presidente americano ha accusato Mosca di non rispettare l’accordo raggiunto la scorsa settimana a Ginevra e ha minacciato di imporre nuove sanzioni contro Putin. “Non pensiamo che la soluzione militare sia la risposta giusta e continuiamo a lavorare alla soluzione diplomatica”, ha detto Obama, dicendosi pronto ad “ulteriori sanzioni” alla Russia che colpiscano l’economia.

Diventa più pesante, intanto, il debito ucraino per il gas russo: Gazprom ha presentato un conto di 11,3 miliardi di dollari per il metano non preso nel 2013, in base alla formula contrattuale del “take or pay”. A darne notizia Aleksandr Medvedev, responsabile export dell’azienda energetica russa.

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