Un incontro tra Bari e Los Angeles per un disco che ridisegna la carriera musicale di Caparezza.
Ultimo in linea di arrivo, il sesto lavoro discografico del rapper pugliese mostra levoluzione del suo interprete: da cantante ad autore e produttore artistico.
Tanto che Caparezza si limita a raccontarlo così: E’ un album ispirato al mondo dell’arte ed è l’audio guida delle mie visioni messe in mostra. Lalbum si intitola Museica ed esce il 22 aprile. Una discografia che unisce la musica con larte, che mostra Caparezza perso per le sale di un museo. Unopera che, costruita a ritroso partendo da diciotto quadri, da Goya a Van Gogh, traLa persistenza della memoriadi Dalì eTre studi di Lucian Freuddi Francis Bacon, si propone come un contenitore enorme quanto complesso in cui lautore riesce a far convivere qualsiasi cosa, il rap e gli archi, Eminem e Frida Kahlo, Van Gogh e l’heavy metal, giochi di parole e riflessioni profonde.
“Perché mescolare per me è tutto, sono sempre più convinto che dietro l’ortodossia si nasconda l’insicurezza. Il futuro è già nel melting pot, che è vitale per definizione”, racconta ancora Caparezza. L’apice del disco? La replica in puro stile rapcore di Filippo Argenti a Dante, che nellaDivina Commedialo aveva confinato tra i dannati dell’Inferno. “In quel caso la canzone è nata da un’illustrazione di Gustave Doré” spiega il rapper “in cui Argenti era dipinto nel fiume Stige nel canto VIII. Adesso, finalmente, sentiamo anche la sua versione delle cose”.
“Se mi aspettavo tutto questo quando ho iniziato nel 2000? Onestamente no, ancora non riesco a crederci che stia accadendo. In fondo anche questo è una sorta di lavoro precario, ci sono molti artisti che dopo un lungo periodo d’esposizione mediatica si bruciano e vengono dimenticati. Io continuo a fare la musica che voglio nel modo che preferisco – so di essere molto fortunato”, dichiara a chi gli chiede di fare una summa della sua carriera.