Milano. Riconosciuta semi-infermità mentale. Adam Kabobo, il ghanese che lo scorso 11 maggio uccise tre passanti a Milano a colpi di piccone, è stato condannato a vent’anni di carcere.
Lo ha deciso il gup Manuela Scudieri che gli ha riconosciuto la semi-infermità mentale. Il gup ha anche disposto per lui 3 anni da passare in una casa di cure e custodia come misura di sicurezza dopo l’espiazione della pena.
Il giudice nel processo con rito abbreviato con al centro i tre omicidi a colpi di piccone ha accolto, in sostanza, la richiesta di condanna del pm di Milano Isidoro Palma. Kabobo ha ucciso a colpi di piccone tre passanti a Niguarda il pensionato 64enne, Ermanno Masini, il 21enne Daniele Carella e il quarantenne Alessandro Carolè.
La sentenza ha stabilito che i risarcimenti ai familiari delle vittime siano quantificati in sede civile, disponendo comunque provvisionali fra i 100mila e i 200mila euro per ogni parte civile escluso il Comune. Ilpubblico ministero Isidoro Palma ha chiuso nel frattempo l’inchiesta stralcio sul ferimento di altre due persone che quel giorno sono sopravvissute all’aggressione.
Le richieste dell’accusa, quindi, sono state sostanzialmente accolte. Nellarequisitoria il pm Isidoro Palma aveva chiesto ai giudici una condanna a vent’anni, considerando lo sconto di un terzo della pena dovuto al rito abbreviato e riconoscendo l’attenuante della seminfermità mentale.
Per l’accusa erano necessari anche altri sei anni da trascorrere in una casa di cura e custodia a pena espiata. I difensori di Kabobo, gli avvocati Benedetto Ciccarone e Francesca Colasuonno, avevano invece chiesto l’assoluzione per totale infermità di mente.