Coppa Italia, spari contro tifosi napoletani: arrestato ultrà della Roma

di Redazione

 Napoli. E’ stato arrestato dalla polizia, con l’accusa di tentato omicidio, Daniele De Santis, l’ultras della Roma ritenuto responsabile del ferimento di tre tifosi del Napoli, sabato pomeriggio, prima della finale di Coppa Italia all’Olimpico.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe provocato i tifosi napoletani lanciando fumogeni contro di loro. Alla loro violenta reazione l’uomo avrebbe risposto esplodendo dei colpi di pistola.De Santis, 48 anni, conosciuto dai tifosi della curva sud col nome di”Gastone”,è ricoverato in ospedale dove è piantonato dalla polizia dalla scorsa notte dopo l’interrogatorio.

I precedenti di “Gastone”. De Santis Ha precedenti di polizia ed è titolare di un chiosco nelle vicinanze del luogo dell’aggressione. Nel 1994, a 28 anni, fu arrestato (e poi assolto) per gli scontri durante Brescia-Roma, in cui fu accoltellato il vice questore di polizia Giovanni Selmin e 16 agenti furono feriti gravemente a colpi d’ascia. Sempre De Santis, nel 1996, venne arrestato insieme ad altri tifosi giallorossi ed esponenti dell’estrema destra romana perché autori di una serie di ricatti all’allora presidente della Roma Franco Sensi. Infine il derby Roma-Lazio del 2004, quando insieme ad altri sei tifosi riuscì a non far giocare la partita, diffondendo la falsa notizia che durante i violenti scontri nei pressi dello stadio Olimpico era morto un bambino perché schiacciato da una camionetta della polizia. Il 25 settembre del 2008 il tribunale di Roma ha deciso che “non si doveva procedere” nei confronti dei sette. Reato andato in prescrizione.

Il tifoso napoletano operato. Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito, è cosciente, intubato, e sarà sottoposto ad un lungo e delicato intervento chirurgico al policlinico Gemelli, dove è ricoverato, per estrarre un proiettile dalla colonna vertebrale. Il 31enne è stato colpito dai proiettili esplosi da De Santis. Ricoverato all’ospedale San Pietro dove è stato già operato una volta, e poi trasferito nella notte al Policlinico Gemelli, Esposito è molto grave: uno dei proiettili lo ha colpito al torace provocandogli lesioni alla colonna vertebrale. “È in coma farmacologico, ha avuto tre arresti cardiaci: speriamo in un miracolo” dicono i familiari del giovane che lavora in un autolavaggio a Scampia. “Non è un ultrà, vive a casa con me, mia moglie e due fratelli” dice il padre Giovanni Esposito.

La dinamica. “La dinamica è folle e semplice – dice Diego Parente, dirigente della Digos durante la conferenza stampa in Questura – De Santis lavorava in un circolo ricreativo vicino a Tor Di Quinto. Da lì ha deciso avvicinarsi ai tifosi in transito verso lo stadio e ha lanciato petardi. I napoletani, purtroppo, hanno risposto alle sue provocazioni e ne è nata una rissa. Mentre scappava, De Santis è scivolato, sentendosi minacciato da un bel gruppo di tifosi che lo inseguivano a viso coperto e armati di bastoni, ha esploso quattro colpi di arma da fuoco. Dopo l’arma si è inceppata ed è stato malmenato dai tifosi napoletani. La dinamica è questa: lo abbiamo arrestato per rissa e per tentato omicidio”. Arrestati anche i tre tifosi feriti, sempre per rissa. Ma De Santis era solo? “Lo stiamo ricostruendo, dalle immagini in nostro possesso si vede che è solo. Che fosse solo o con altri due, l’unico ad aver agito è lui”.

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