In migliaia alla beatificazione di Padre Mario Vergara e Isidoro

di Redazione

 Caserta. Migliaia di fedeli giunti dalla Birmania, da diverse parti d’Italia e della diocesi di Aversa (Caserta) hanno inondatosabato 24 maggiola chiesa cattedrale di San Paolo e l’ampio spiazzale antistante in occasione del Rito di Beatificazione …

… per il riconoscimento del Martirio in odio alla fede cristiana dei Servi di Dio Padre Mario Vergara, missionario del Pime, e del catechista Isidoro Ngei Ko Lat, fedele laico e catechista, uccisi nel 1950 in Birmania.

Presieduta dal cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e Rappresentante di Papa Francesco, la funzione ha visto la partecipazione di monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa; monsignor Sotero Phamo e monsignor Stephen Tjephe, rispettivamente vescovo emerito e amministratore apostolico della diocesi di Loikaw (capitale dello stato Kayah, in Myanmar, Repubblica dell’Unione della Birmania, dove si concentrò l’attività di Padre Vergara negli ultimi anni della sua vita e missione); Tint Swai, ambasciatore del Myanmar in Italia; Padre Ferruccio Brambillasca, Superiore generale del Pime; alcuni vescovi e arcivescovi campani (tra cui Alessandro d’Errico, arcivescovo nativo di Frattamaggiore e Nunzio Apostolico per la Croazia) e dei parroci e sacerdoti diocesani.

“Proprio oggi, giorno della beatificazione, ricorre l’anniversario del martirio dei nostri due Beati, avvenuto il 24 maggio del 1950”, ha esordito il cardinale Amato nella sua omelia. “Oggi sono in festa due diocesi geograficamente lontane, ma cristianamente unite nella gioia della beatificazione dei loro eroici figli”. Papa Francesco, nella Lettera Apostolica, elogia il Beato Mario Vergara e il Beato Isidoro Ngei Ko Lat, chiamandoli proprio “eroici messaggeri del Vangelo nelle terre d’Oriente, i quali non dubitarono di anteporre l’amore di Cristo e dei fratelli alla loro vita”.

Il cardinale Amato si è chiesto quale sia oggi il significato di questo martirio: il loro sacrificio ha avuto un prodigioso effetto missionario, generando “la fioritura del cattolicesimo in Myanmar. Le loro croci hanno fatto crescere l’albero della Chiesa, infondendo nei battezzati la fierezza della loro identità cristiana e dando loro un rinnovato dinamismo di apostolato e di testimonianza. Il Beato Isidoro Ngei Ko Lat è il primo frutto della santità della Chiesa in Myanmar. Egli ripropone il modello dei primi cristiani, che ebbero nei martiri i testimoni eroici di Cristo e gli autentici evangelizzatori della loro gente. Anche la diocesi di Aversa è fiera di aver dato i natali al Beato Mario Vergara, missionario generoso, che ha portato in terra straniera le virtù più belle della sua gente: la fede cattolica, la laboriosità, l’entusiasmo missionario, la bontà e quell’atteggiamento di rispetto e di fraternità, che tanto colpirono gli abitanti del posto”.

Al termine della celebrazione, monsignor Spinillo ha rivolto al cardinale Amato e, per suo tramite, al Santo Padre Francesco il ringraziamento delle chiese diocesane e delle comunità. “Oggi abbiamo vissuto quasi un assaggio della universalità della Chiesa, della verità, dell’essere partecipi della comune vocazione di tutto il popolo santo di Dio alla comunione con Cristo, nella vitalità della gioia e della fraternità che illumina questo giorno di festa”.

Il vescovo di Aversa ha poi esteso i ringraziamenti agli arcivescovi e ai vescovi, “venuti a celebrare con noi questo evento di grazia”; ai confratelli come il cardinale Crescenzio Sepe, presidente della Regione ecclesiastica Campania, e monsignor Lorenzo Chiarinelli “che hanno espresso con intensi messaggi la loro partecipazione”; ai “carissimi” sacerdoti e parroci della diocesi, ai religiosi e alle religiose, a tutto il santo popolo di Dio “che è in questa chiesa aversana”; ai postulatori, alla comunità parrocchiale di San Sossio, a tutta la città di Frattamaggiore e alle autorità civili presenti. “Rivolgiamo un pensiero particolare ai nostri giovani seminaristi, che ancora oggi si preparano al sacerdozio negli stessi ambienti in cui è maturata la vocazione missionaria del Beato Padre Vergara. Benediciamo ancora il Signore per i catechisti nelle nostre parrocchie che, con modalità diverse da quelle vissute dal Beato Isidoro, vivono la stessa generosa speranza nell’annunziare e testimoniare il vangelo di Gesù”. Ai ringraziamenti di Spinillo si sono aggiunti anche quelli di Padre Brambillasca, Superiore generale del Pime.

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