Renzi alla Sanità: “Non c’è futuro senza Sud”. E attacca Grillo

di Redazione

 Napoli. Stessa location, piazza della Sanità, per Beppe Grillo, una settimana fa, e lunedì sera per Matteo Renzi.

Numerosi i sostenitori del Partito Democratico giunti da tutta la Campania per acclamare il presidente del Consiglio, tornato a Napoli dopo la visita di mercoledì nella scuola elementare di Secondigliano e in Prefettura. Sul palco, insieme al premier,la parlamentare Pina Picierno, capolista alle Europee per la circoscrizione sud, il ministro Maria Elena Boschi, il segretario regionale del Pd Assunta Tartaglione, il sindaco di Salerno Enzo De Luca. Presenti anche alcuni gruppi di contestatori,soprattuttodei centri sociali napoletani.

“Questo Paese non lo salverà una sola persona. – esordisce il premier e segretario nazionale del Pd – Sono venti anni che ci dicono che lo salva uno solo. Lo dobbiamo salvare tutti insieme. Se qualcuno a Napoli, come in Italia, va dicendo che noi in piazza non ci siamo questa sera ha avuto la risposta” Poiun messaggio diretto al Movimento 5 Stelle: “Non cedete mai alle provocazioni. Dobbiamo cambiare l’Italia. Guai a chi di noi insulta e a chi si lascia prendere dalle provocazioni. Loro provocano perché hanno paura di noi”.

Arriva, quindi, il “cavallo di battaglia” degli 80 euro. Cifra che, spiega Renzi, “non risolve problemi” ma questi 80 euro, ribadisce, “sono l’inizio di un cambiamento. Abbiamo cominciato e continueremo l’anno prossimo con i pensionati”. “Abbiamo una cattiva notizia per i gufi – avverte il premier- non vogliamo smettere, continueremo cercando di cambiare le regole del gioco”.

Capitolo fondi europei, spesso tirato in ballo in questa campagna elettorale: “Siamo a un bivio, – dice Renzi – l’Europa può rimetterci in gioco ma se ci sono 183 miliardi da spendere o le Regioni li spendono bene o li spendiamo noi”.

“Non c’è un futuro per l’Italia senza il Sud. – conclude il capo del governo – Sono 20 anni che vi prendono in giro. Se Pompei continua a fare notizia perché cadono i muri, se a Bagnoli si continua a far nulla vuol dire che abbiamo fallito”. A sorpresa Renzi hadi nuovo menzionato, come mercoledì scorso, gli “highlights”borbonici: “Nel Mezzogiorno d’Italia, nel lontano 1861, gli occupati erano di più che nel resto del Paese”.

Renzi alla Sanità – l’intervento del premier

La contestazione

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