Casal di Principe. Si sta per chiudere una campagna elettorale esaltante che ci ha visto battere, con gli amici che mi hanno affiancato in questo progetto, in lungo e in largo Casal di Principe.
La cosa che mi ha colpito di più, è stata la voglia delle persone di ascoltare, di capire, quello che avevamo in mente per il nostro Paese. Abbiamo trovato un pubblico attento pronto ad incalzarci rispetto alle questioni importanti che attanagliano il nostro territorio.
Questa cosa ci ha fatto immensamente piacere, perché questo è il chiaro segnale che, di fronte non abbiamo una massa rassegnata disposta a digerire qualsiasi cosa, ma un popolo attento e stanco della vecchia politica, quella che ha condizionato in maniera negativa lo sviluppo di Casal di Principe negli ultimi venti anni.
E una popolazione che vuole scrollarsi da dosso quelle etichette odiose che si è vista appiccicare da chi, non sapendo come risolvere i problemi, ha pensato bene di esasperarli, rendendoli vessillo di una campagna denigratoria che ha fatto accrescere qualche posizione personale, ma che ha coperto di melma il Paese.
Non siamo Gomorra, non siamo la Terra dei fuochi: siamo Casal di Principe, un Paese che ha dei problemi, ma che ha anche tante qualità e opportunità che, se sfruttate nella maniera giusta, potrebbero permetterci di riguadagnare quellimmagine e quella vivibilità che meritiamo.
Con la mia squadra ci candidiamo a governare questi processi che non possono prescindere da un fattore: la ripresa delleconomia. Questa condizione, sembra un ostacolo insormontabile a chi non conosce quello che è il tessuto sociale di Casale di Principe. Per noi che siamo casalesi di Casale, che viviamo il Paese, non è così. La quasi totalità dei casalesi vive di edilizia.
Tra imprese, tecnici e manovalanza si può dire che il settore dia lavoro praticamente allintero Paese. Allo stato attuale ci sono diversi milioni di euro di lavori pubblici e privati bloccati dalla miopia di persone che hanno anestetizzato il paese, per ragioni incomprensibili a chi legge le decisioni per quelle che sono e rifiuta quella dietrologia che, purtroppo, è diventata una dei mali del nostro Comune.
Appena eletti noi sbloccheremo tutte le concessioni edilizie, consentendo a imprenditori, tecnici e operai di tornare sul cantiere e di lavorare. Oltre alledilizia, tra i primi atti che metteremo in campo ci sono anche gli interventi a favore dellagricoltura che rappresenta laltra fonte di reddito principale del popolo casalese. I prodotti delle nostre campagne sono ottimi, devono tornare a primeggiare sui mercati. Dobbiamo essere noi stessi ad incentivarne la commercializzazione, scegliendo di far mangiare casalese i nostri figli nelle mense delle scuole. Basta precotti.
Stop ai cibi preconfezionati. Negli istituti scolastici, sfruttando un project financing, dobbiamo realizzare le cucine per preparare sul momento pietanze che devono provenire dalle nostre campagne. Troviamo, a tal riguardo, indegno il comportamento del consorzio di bonifica del Basso Volturno, amministrato anche da Casalesi, che ha deciso di risolvere il suo problema economico bloccando lerogazione di acqua alle nostre campagne. Come si può assumere una decisione del genere senza concordarla con gli agricoltori? Come è possibile mettere in conto di distruggere il raccolto di un intero paese per lincapacità di programmazione di pochi?
Dal momento che la dietrologia non ci interessa e non ci appassiona, abbiamo deciso di non pensare a rispondere a queste domande, ma di puntare alla risoluzione del problema. Da subito abbiamo messo in campo, con laiuto dei legali del nostro gruppo, una class action, un ricorso collettivo contro i provvedimenti assunti dal consorzio per ottenere il ripristino immediato dellerogazione idrica e il risarcimento dei danni che abbiamo subito.
Presso i comitati si può sottoscrivere gratis il ricorso per vedere riconoscere il nostro diritto di poter coltivare. La nostra campagna elettorale è stata incentrata sulla concretezza delle scelte e non sulloriginalità dei proclami. La gara a chi la spara più grossa ha portato Casale nello stato in cui si trova oggi. Noi ci sentiamo alternativi a tutto questo.
Siamo alternativi alla vecchia politica, siamo alternativi perché vogliamo una scuola in aule e non in locali adattati in appartamenti, siamo alternativi perché vogliamo lo scuolabus, siamo alternativi perché abbiamo un piano che evita gli abbattimenti delle case, siamo alternativi perché sappiamo come mappare la rete idrica ed evitare che ci siano case che restino senzacqua, siamo alternativi perché la periferie è uguale al centro, siamo alternativi perché siamo orgogliosi di essere Casalesi, siamo alternativi perché le associazioni sono le sentinelle del territorio non una zavorra di cui disfarsi. Spetta ai Casalesi decidere. Insieme costruiamo LAlternativa.
Francesco De Angelis, candidato sindaco de LAlternativa e Insieme per Casale