Caserta. Un inedito Giorgio Pasotti quello che calcherà il palco del Duel Village di Caserta venerdì 9 maggio, alle ore 20.30, nellambito degli incontri promossi da Caserta Film Lab, per presentare il suo ultimo film Diario di un maniaco perbene di Michele Picchi.
Una commedia amara che ruota intorno ad un quarantenne in crisi e al suo sguardo sul mondo, uno sguardo al tempo stesso tenero e ironico. La storia è quella di Lupo, un artista disperato e maniacale, tormentato da conflitti interiori, un personaggio buffo e al tempo stesso drammatico, che guarda la propria vita attraverso uno spioncino e che tenta invano di conquistare ogni donna che incontra sul suo cammino.
Un film in cui si sorride, si riflette, ci si emoziona grazie ad un doppio registro e alla capacità del protagonista di mostrare due anime e due verità. Quella rassicurante e serena con la quale si mostra al mondo, e quella sofferente e a tratti morbosa che invece rivela solo agli spettatori, attraverso una eversiva voce fuori campo.
Pasotti, già interprete di film di culto come I piccoli maestri di Daniele Luchetti, Dopo mezzanotte di Davide Ferrario, Volevo solo dormirle addosso di Eugenio Cappuccio, L’aria salata di Alessandro Angelini, è stato tra i protagonisti dei primi film di Gabriele Muccino e dell’ultimo lavoro di Mario Monicelli, Le rose del deserto. Suo è il bel personaggio di Stefano, l’uomo delle chiavi, ne La grande bellezza di Paolo Sorrentino, vincitore dell’Oscar. Attualmente è sugli schermi anche con Un matrimonio da favola e Nottetempo. Diario di un maniaco perbene è stato presentato in anteprima al Taormina Film Fest.
Il trailer |
Per loccasione venerdì sera, anche alla luce del tema trattato, Duel Village e Caserta Film Lab, aderiranno alla campagna Posto occupato, un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a cinema, a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Da qui la volontà di riservare loro un posto al cinema affinché la quotidianità non lo sommerga, per simbolizzare unassenza che avrebbe dovuto essere presenza se non ci fosse stato lincrocio fatale con un uomo che ha manifestato la sua bestialità, ammantandola di un amore che altro non è che disprezzo.
La trama. Lupo, comico e disperato artista quarantenne, nella sua vita non ha mai concluso niente, a partire dalle donne. D’altronde, è un maniaco perbene e come tale, vede la sua vita attraverso uno spioncino. Trascinato dalle proprie manie e dai suoi eterni interrogativi sul mondo, a suo modo rassicura ed approccia ogni “categoria” di donna, dalla sensuale “esperta di Hemingway e di Kamasutra”, alla giovane suora, che corteggia spudoratamente usando come pretesto i propri finti dubbi teologici.