Washington. Continua a diffondersi la Mers, sindrome respiratoria mediorientale, al secondo caso di contagio negli Stati Uniti.
La malattia, provocata dal Coronavirus, simile al virus della Sars, presenta un tasso di mortalità superiore, pari al 65% rispetto all’8% della sindrome acuta respiratoria grave. Sono 424 i casi registrati in tutto il mondo e 131 le persone decedute. Alto il tasso di mortalità in Arabia Saudita, probabilmente il luogo in cui la malattia avrebbe iniziato a diffondersi.
L’uomo contagiato è un operatore sanitario di 44 anni, che sarebbe in buone condizioni di salute, e che avrebbe contratto la malattia a Ryad, capitale saudita. L’ammalato sarebbe stato anche a Londra, Boston e Atalanta, prima di arrivare ad Orlando. Allertati tutti i passeggeri che hanno viaggiato sul medesimo aereo utilizzato dall’uomo.
Anche il primo contagiato degli Usa, guarito, avrebbe contratto la Mers dopo essere stato in Arabia Saudita. Prevista l’attuazione di un piano di prevenzione del Cdc americano, Centro per il controllo delle malattie, per evitare la diffusione del virus.
La sindrome provocherebbe insufficienza respiratoria acuta, insufficienza renale, febbre, brividi e mialgia.