Sloviansk. Ucraina sull’orlo della guerra civile dopo che lunedì 5, negli scontri che hanno visto contrapposti l’esercito di Kiev e gruppi di separatisti a Sloviansk, si sono contati oltre 30 morti tra i filorussi – molti di loro crimeani, russi o ceceni – e decine di feriti.
A rendere note le cifre, su Facebook, è stato il ministro degli interni di Kiev Arsen Avakov riferendo anche di 4 soldati morti e 20 feriti. Si contano invece quasi 50 dispersi a Odessa dove negli scontri del due maggio, culminati nel tragico rogo della casa dei sindacati, sono morti una quarantina di manifestanti anti Maidan. Dopo il capo della polizia regionale, oggi è stato silurato anche il governatore della regione.
Proprio nella giornata di lunedì, il ministero degli esteri russo ha chiesto a Kiev di “porre fine allo spargimento di sangue, ritirare le truppe e mettersi finalmente al tavolo delle trattative per avviare un dialogo normale sulle vie per una soluzione della crisi”. E ha ammonito che “sta maturando una catastrofe umanitaria nelle città assediate, dove si avverte la mancanza di medicinali e inizia l’interruzione nell’approvvigionamento alimentare”.
Intanto, malgrado le crescenti tensioni con l’Occidente, Vladimir Putin potrebbe comunque partecipare alle celebrazioni che si terranno fra un mese esatto in Francia per il settantesimo anniversario del D-Day, lo sbarco in Normandia delle forze alleate durante la II Guerra Mondiale, il 6 giugno 1944: “Senza alcun dubbio non escludiamo tale possibilità, ha detto il suo portavoce Dmitry Peskov.
Permercoledì 7 al Cremlino è atteso invece il presidente di turno dell’Osce, Didier Burkhalter, per discutere con Putin una serie di tavole rotonde sotto il patrocinio della stessa organizzazione per facilitare un dialogo nazionale prima delle presidenziali del 25 maggio, come ha spiegato un portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel.