Vercelli. Voleva rubare ed era sotto l’effetto della cocaina. Lorenzo Manavella, il pallavolista di 25 anni che ha ucciso i nonni e la zia, avrebbe agito in preda ad “impulso omicida ricollegabile all’utilizzo di sostanze ad azione stupefacente”.
E’ quanto sostiene in una nota la Procura di Vercelli che indaga sul triplice omicidio di Santhià. “Ho perso la testa” ha detto il nipote delle vittime al pm Roberto Brera nel corso dell’interrogatorio durato circa 7 ore. Sono le stesse parole che aveva confessato alla Polfer di Venezia nella serata di venerdì 16 maggio, alla quale, con indosso gli abiti ancora sporchi di sangue, si era costituito dopo una fuga durata diverse ore. Per lui è stato disposto il fermo giudiziario. E’ formalmente accusato di omicidio pluriaggravato e rapina aggravata. I pm però non escludono l’ipotesi che non abbia agito da solo. E parlano di omicidio premeditato.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 25enne avrebbe trascorso le ore prima del delitto cenando con amici per festeggiare un compleanno. Avrebbe poi rifiutato di concludere la serata in discoteca per mancanza di soldi e sarebbe rientrato a casa intorno alle 23.
Che cosa sia accaduto una volta tornato nell’appartamento di fianco a quello della tragedia, nel quale viveva col papà (in Sardegna per lavoro) lo sanno soltanto lui e pochi altri: il suo legale e gli investigatori. “Volevo i soldi” avrebbe ammesso ai pm. Resta però da capire quale sia stato il fattore che ha scatenato in lui la rabbia.
Inonni Tullio e Pina, di 85 e 78 anni, e la zia Patrizia, di 56, sono stati uccisi mentre dormivano. Sono stati colpiti con un coltello e un non meglio precisato “corpo contundente. Le due donne sono state trovate nei loro letti. Il nonno vicino alla camera. Ovunque copiose tracce di sangue.
Oltre al giallo, sul quale ci sono punti da chiarire, resta il dolore di Gianluca Manavella, il padre di Lorenzo, che in una notte ha perso la sorella e i genitori. “Sono momenti assai difficili da sopportare con le proprie sole forze e si chiede umana pietà anche per Lorenzo, che porterà per il resto della vita il peso delle sue gravi azioni insieme a chi lo ha amato” ha scritto in una nota il 54enne.
Ed è attorno a lui che si stringe la comunità di Vercelli e la società di pallavolo di Santhià Stamperia Alicese, dove tutta la famiglia era attiva. “Con immenso dolore ci stingiamo a Gianluca e famiglia in questa terribile tragedia” si legge sul sito listato a lutto”.