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Teverola. La prof di italiano gli aveva chiesto, insieme ai compagni di classe, di fare un tema sulla serie di furti compiuti a scuola negli ultimi tempi.
E Domenico Caserta, 12 anni, della Seconda B della media Ungaretti di Teverola, ha optato per la soluzione più classica, quella della poesia.
Cari ladri, probabilmente anche padri, perché lavete fatto? Per rispettare uno stupido patto? O solo per arricchirvi? E difficile capirvi… A casa tua hai rubato, da solo ti sei danneggiato! La vita di tuo figlio hai cambiato, un pessimo padre sei stato. Spero che ti troveranno e in cella ti sbatteranno perché facendo questo, forse non te lo sei mai chiesto, hai distrutto il futuro e non sei per niente puro. Io davanti a mio figlio mi vergognerei e tutti i peccati confesserei! Non sarei soddisfatto perché sarei stato un matto. Sei stato un criminale perché la tua patria sei andato a penalizzare! Della scuola non hai capito il senso e penso che uno come te uneducazione non abbia ricevuto e dai genitori mai abbia avuto un aiuto