Aversa. Aree standard comunali, mentre la commissione specifica cincischia rimandando la convocazione destinata a dare vita o a riformulare il regolamento relativo all’utilizzo, i cittadini decidono di fare ricorso ai tecnici dell’azienda sanitaria locale perché obblighino l’amministrazione comunale a ripulire le aree come prevede la legge.
A prendere liniziativa sono i residenti nei condomini di via Michelangelo circostanti ledificio che ospita le aule della facoltà di ingegneria.
L’area è collocata esattamente di fronte la struttura universitaria, separata da poco più di quattro metri di strada. Potrebbe essere utilizzata per tantissimi scopi. Come parcheggio, ad esempio, che sarebbe utilissimo in unarteria in cui c’è un chiaro divieto di sosta e che potrebbe essere a servizio sia dei residenti dei tanti condomini sia degli studenti e del personale docente e non docente dellUniversità o come spazio in cui realizzare la tanto vagheggiata, dalla cittadinanza, piscina comunale. Invece l’aria standard viene utilizzata solo come ricettacolo di rifiuti, abbandonata dall’ente locale che da tempo non provvede a quella bonifica che i residenti, ormai, ritengono indispensabile.
Quest’area – dice Andreozzi, facendosi portavoce del disagio generale – si è trasformata in una discarica a cielo aperto perché chiunque lo voglia può scaricare rifiuti al suo interno, sia lanciandone dall’esterno, sia penetrando attraverso la rete di recinzione che non è chiusa ermeticamente, come si può facilmente verificare.
Inoltre – aggiunge – la presenza di erbaccia, cresciuta in maniera abnorme, alta, in alcuni punti, circa 4 metri, rappresenta terreno fertile per la crescita e lo sviluppo moltiplicativo di animali che rappresentano un pericolo per l’igiene pubblica come scarafaggi e topi, per non parlare dei serpentelli che si vedono strisciare nell’erba. Probabilmente sono innocui ma, comunque, sono in grado di creare scompiglio quando escono dalle erbacce e raggiungono la strada o arrivano all’interno dei nostri cortili.
Tutto questo – afferma Andreozzi – dipende dall’abbandono in cui è tenuta questa zona che non viene ripulita dall’ente locale nonostante le ripetute segnalazioni fatte da vari condomini. Ma – conclude – è il momento di dire basta abbiamo deciso di rivolgerci alla Azienda sanitaria locale affinché attraverso l’ufficio igiene obblighi l’amministrazione comunale ad intervenire.