Espianto di organi non autorizzato: scandalo al ‘Moscati’

di Nicola Rosselli

 Aversa. “Sono stato presente all’esame autoptico quale perito di parte. Sono stati portati via alcuni organi e liquidi compreso il cuore per intero”.

Questa la fredda e impressionante affermazione, messa nera su bianco dal perito di parte, in merito alla morte, avvenuta il 27 dicembre scorso, all’ospedale di Avellino di Emanuele De Carlo, che era stato ricoverato in un primo tempo sia alla clinica Pineta Grande di Castelvolturno che all’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa, dove la situazione, dopo una ripresa, era precipitata sino a costringere i sanitari ad un inutile trasporto presso il nosocomio irpino, dove si era finalmente trovato un posto presso la terapia intensiva, dopo una lunga ricerca tra gli ospedali campani.

“L’esito dell’autopsia giudiziaria – ha dichiarato la figlia maggiore di De Carlo, Caterina, ingegnere – ha evidenziato responsabilità a carico di 5 medici dell’ospedale di Aversa, perché la mancata solerzia nel sollecitare il 118 e ottenere il trasferimento ha privato mio padre delle sue probabilità di sopravvivenza. Il tribunale di Avellino ha trasferito gli atti al tribunale di Aversa (Napoli Nord, ndr), dove stanno proseguendo le indagini”.

“La circostanza più strana – continua l’ingegnere De Carlo – è quella emersa successivamente, quando è emerso che durante l’autopsia sono stati portati via diversi organi, tra cui il cuore, dai consulenti tecnici nominati dal pubblico ministero della procura della Repubblica di Avellino, come dichiarato dal nostro consulente di parte. Noi non abbiamo autorizzato nessuno ad eseguire espianti”.

Quando le chiediamo se ha provato a cercare di avere chiarimenti, la professionista risponde: “Da tempo chiediamo risposte, nessuno ci dice perché sono stati portati via gli organi di papà ne dove siano”. Poi, viene fuori la figlia, il suo amore per un padre perso in circostanze tragiche e non ancora chiarite quando conclude: “Mio padre non è stato rispettato da vivo e neanche da morto. Questa notizia ha sconvolto tutta la famiglia, da 6 mesi noi non abbiamo più una vita ma questo sembra non interessare a nessuno. Abbiamo interessato avvocati e medici, ma ad oggi ci sembra di sbattere, di cozzare contro un muro di gomma, per questo abbiamo voluto rendere pubblici questo particolare che sta distruggendo moralmente la nostra famiglia, mamma in particolare”.

Proprio la signora De Carlo, tra le lacrime che non riesce a trattenere, si rivolge al cronista come se da lui potesse conoscere la verità e dice: “Non chiedo nulla di particolare vorrei solo che mio marito riposasse in pace. Saperlo sepolto senza cuore e senza un motivo particolare mi addolora ancora di più. Non riesco a trovare pace”.

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