“Gara di muscoli” in Consiglio, disertato dal Pd

di Antonio Arduino

 Aversa. Un Consiglio comunale “fiume”, quello tenutosi nella mattinata del 23 giugno, che ha visto ancora una volta una maggioranza coesa, come dimostrato dalla scelta di chiudere anzitempo l’Assise facendo venire meno il numero legale, …

… e pronta a valutare in maniera critica, quando non di parte, la proposte dell’opposizione che, attraverso quindici mozioni e trenta interrogazioni, ha cercato di dare il proprio contributo all’amministrazione della città.

Un fatto di per sé positivo ma che ancora una volta ha dato la sensazione, agli spettatori, che per una parte dei sottoscrittori degli atti e dei consiglieri di maggioranza il vero interesse della discussione non fosse rivolto a trovare i mezzi più adatti a migliorare le condizioni di vivibilità della città ma a dare sfoggio di forza politica nell’ambito dell’Assemblea civica.

Un dato per tutti, a nostro personale parere, può essere rappresentato dal voto positivo dell’opposizione alla mozione, bocciata con 8 voti favorevoli, 11 contrari e 2 astenuti,presentata da Gino Della Valle, consigliere di Forza Italia “due” o Forza Italia “di sotto”, come preferisce definirla Gianpaolo Dello Vicario, leader degli azzurri cosiddetti “dissidenti”, che aveva proposto di trasportare a Porta Napoli il monumento a Cimarosa presente in piazza Mazzini cambiando il nome di via Roma in “corso Cimarosa”. Un’idea nei confronti della quale si era espresso prima del voto il sindaco Sagliocco, ricordando che con la recente sottoscrizione di un accordo il Comune ha aderito ad una richiesta del “Rotary Club” tesa a provvedere gratuitamente al restauro del monumento prevedendone la permanenza nella piazza in cui è stato originariamente collocato.

Un accordo diffuso dalla stampa che avrebbe dovuto, probabilmente, suggerire al consigliere proponente di ritirare la mozione, così come fatto dal consigliere esponente del Nuovo Centrodestra, Paolo Santulli, che ha ritirato le due mozioni presentate, considerandole superate dagli impegni assunti dall’amministrazione sui rispettivi temi.

Migliore fortuna avrebbe meritato la mozione di Cella e Candida tesa a ridurre le perdite economiche dell’ente che non riesce ad effettuare la riscossione dei canoni idrici in tempi brevi, così che dopo cinque anni, come da regolamento, gli stessi vanno in prescrizione.Per l’esponente del centrosinistra, candidato sindaco nel 2012, sarebbe stato necessario trovare un metodo alternativo per ridurre le perdite economiche dell’ente ma la maggioranza ha ritenuto di dover bocciare la proposta arrivata dall’opposizione dimostrando che l’opposizione anche se pensa deve cedere il passo alla maggioranza.

Questo quando non è la stessa opposizione a rinunciare al suo ruolo istituzionale come fatto dal Pd che, malgrado pretenda di avere anche ad Aversa il ruolo meritato con le elezioni europee che l’hanno incoronato primo partito italiano, preferisce disertare l’Assise in cui il suo unico rappresentante (Marco Villano) ha presentato ben 8 delle 15 mozioni che andavano discusse e votate. Ovviamente, mancando il firmatario, non sono state nemmeno lette.

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