Aversa. Il cuore di Emanuele De Carlo, il muratore originario di SantAntimo, deceduto lo scorso 27 dicembre presso lospedale di Avellino, dove era stato trasferito qualche ora prima dal nosocomio di Aversa è in custodia presso lUoc di anatomia patologica dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, …
… diretto dalla dottoressa Carmela Buonomo in quanto reperto di interesse giudiziario a disposizione della Procura della Repubblica di Avellino e dei consulenti tecnici della famiglia.
Ad affermarlo una nota a firma del direttore generale dellazienda ospedaliera avellinese omonima del nosocomio normanno, il dottor Giuseppe Rosato, in riscontro ad una specifica richiesta direttore generale dellassessorato alla sanità della Regione Campania, dottor Mario Vasco (alla quale la nota era diretta) dello scorso mese di marzo.
Da quanto emerge nella nota richiamata, i familiari di Emanuele De Carlo avevano chiesto, tra gli altri, notizie in merito al cuore del proprio congiunto, anche alle autorità sanitarie regionali che, a loro volta, si erano rivolti al responsabile del nosocomio dove era avvenuta lautopsia. Svelato, quindi, almeno per la parte che in questo momento più angosciava i familiari, il mistero del prelievo del cuore e degli altri organi, oltre a diversi liquidi, dello sfortunato muratore napoletano. Nella stessa nota si apprende che De Carlo aveva presentato una sindrome coronaria acuta, con arresto cardiocircolatorio, e ricoverato presso l’Utic dell’Ospedale di Aversa nel pomeriggio del giorno di Natale 2013.
Per il deteriorarsi del quadro clinico, luomo fu trasferito, dopo diverse traversie per trovare un posto libero, presso la Utic del Moscati di Avellino, dove giungeva alle 0,40 ( a 32 ore dall’esordio della patologia) in scadenti condizioni generali e con un quadro clinico di shock cardiogeno.
La nota, poi, ripercorre gli ultimi minuti di vita di De Carlo affermando: Per la gravità del quadro clinico generale il paziente venne assistito dal cardiologo interventista e dal rianimatore. Fu sottoposto a coronografia in tempi brevissimi (ore 00,50) che evidenzio un quadro coronarico gravissimo con occlusione della coronaria destra e del tronco comune. Il quadro clinico generale si deteriorò rapidamente ed in modo non responsivo alle manovre di rianimazione cardiopolmonare avanzata per cui fu dichiarato il decesso alle ore 1,50 del giorno 27 dicembre.
I familiari sporsero denuncia e, conseguentemente, l’autorità giudiziaria dispose l’autopsia. Nel corso dell’autopsia fu effettuato dalla dottoressa Buonomo prelievo del cuore, insieme ad altri prelievi di organi e tessuti, per procedere, come spiega sempre la nota, allo studio ulteriore dei campioni anatomici con valutazioni macroscopiche ed esami istologici, ai fini della diagnosi anatomopatologica secondo quando avviene routinariamente per ogni autopsia sia essa di natura giudiziaria o di riscontro diagnostico anatomopatologico.