Lampade votive, Cella: “Il Comune complica la vita ai cittadini”

di Antonio Arduino

Salvino CellaAversa. L’amministrazione municipale complica la vita ai cittadini. La pensa così Salvino Cella, consigliere comunale del centrosinistra, che si fa portavoce della protesta dei cittadini che devono effettuare il pagamento del consumo elettrico delle lampade votive collocate davanti alle tombe dei loro cari defunti.

Un servizio effettuato, fino al 31 dicembre, da una società privata che assicurava il funzionamento dell’impianto elettrico cimiteriale e gestiva il servizio di riscossione dei canoni presso uno sportello situato in via Jommelli o, in alternativa, nell’ufficio lampade votive gestito dai dipendenti della ditta, posto in un locale interno al cimitero, poco distante dalla sala mortuaria. Un sistema di pagamento comodo e immediato, attestato da una specifica ricevuta rilasciata dall’operatore.

Con la morte del titolare dell’azienda gestrice del servizio, non essendoci stato alcun erede interessato a proseguire nell’attività e non essendo stato effettuato alcun tipo di gara per assegnare ad altri il servizio, avendo l’ente comunale deciso di effettuarlo autonomamente, per il pagamento del canone relativo alle luci votive, oggi gli utenti devono recarsi dalle ore 8.30 alle ore 12.30 oppure dalle ore 14.30 alle ore 18 all’ufficio lampade votive per farsi consegnare un bollettino postale, raggiungere un ufficio abilitato al pagamento dei conti correnti e consegnare la ricevuta all’operatore dell’ufficio lampade votive per registrare l’avvenuto pagamento.

“Un disagio creato agli utenti da una mancanza di organizzazione che dimostra la capacità di complicare tutto che ha questa amministrazione” afferma Cella. “Inoltre il sistema produce un aumento di costi per il cittadino che deve pagare anche la tassa prevista per i conti correnti, sopportando un disagio evitabile – aggiunge – semplicemente autorizzando la modalità di pagamento presso l’ufficio lampade votive già in uso da anni, in alternativa creando un sportello del cittadino, utilizzabile anche per finalità informative, o consentendo l’effettuazione del pagamento presso l’ufficio relazioni con il pubblico”.

“Insomma – conclude Cella – il modo per incassare il canone senza creare disagi e aggravi economici ai cittadini, poco graditi specialmente dagli anziani, ci sarebbe, anzi c’è. Ma quando manca l’organizzazione e soprattutto c’è la capacità di complicare tutto accade che anche pagare il canone del consumo elettrico delle lampade votive diventi un problema”.

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