Moscati, Cristiani (Cisl): “Non e’ stato gratificato l’impegno di Tatavitto”

di Antonio Arduino

 Aversa. Al “San Giuseppe Moscati” comincia l’era di Mario Borrelli che ha sostituito alla direzione sanitaria del presidio Pino Tatavitto trasferito all’ospedale di Sessa Aurunca quale dirigente del laboratorio di analisi cliniche.

“Come sindacato facciamo gli auguri di buon lavoro al nuovo direttore sanitario ma dobbiamo esprimere disappunto per una scelta arrivata a sorpresa che non ha gratificato l’impegno posto da Tatavitto che, a nostro parere, negli ultimi due -tre anni, operando in una situazione obiettivamente difficile, qual è quella esistente nell’ospedale aversano, ha guidato il presidio nella migliore maniera, limitatamente alle sue possibilità operative”.

Così Nicola Cristiani, segretario provinciale della Cisl, commenta il cambio di guardia al vertice dell’ospedale cittadino avvenuto, ufficialmente, a seguito di una verifica in atto nell’Asl Caserta sulle posizioni e gli incarichi ricoperti da alcuni dirigenti. Una verifica che avrebbe evidenziato come la posizione occupata da Tatavitto sarebbe stata conseguente alla nomina quale direttore della Unità Operativa Complessa Privacy, Qualità e Accreditamento, assegnatagli nel 2008 dall’allora dirigenza dell’Asl Ce2 successivamente accorpata all’Asl Ce1 per costituire una unica azienda sanitaria. Qualifica che non troverebbe riscontro nell’assetto organizzativo dell’Asl Caserta cosicché il trasferimento sarebbe un atto obbligato. Probabilmente legato anche ad un programmato, futuro, accorpamento degli ospedali di Marcianise e di Maddaloni che avrebbe lasciato fuori dai posti di comando uno dei direttori sanitari dei due presidi.

Mancando il requisito necessario a rimanere alla guida del Moscati sarebbe stato naturale riassegnare Tatavitto alla posizione funzionale di direttore del laboratorio di analisi conseguita in forza di un pubblico concorso. Da qui il trasferimento all’ospedale di Sessa Aurunca in qualità di direttore al laboratorio di analisi che ha portato Mario Borrelli al Moscati.

Un’ipotesi possibile ma non confermata per Cristiani che, in proposito, afferma: “Ben venga il cambio di guardia, ma purtroppo siamo certi che Borrelli non risolverà i problemi dell’ospedale di Aversa, perché le carenze del Moscati non sono addebitabili alla direzione sanitaria”. “Se non ci saranno investimenti, se non ci si siederà ad un tavolo della regione per affrontare le problematiche del presidio, le carenze dell’ospedale di Aversa, così come quelle dell’azienda ospedaliera di Caserta, non potranno trovare soluzione”, afferma l’esponente della Cisl. “Perché – spiega – negli ospedali casertani mancano mille posti letto. Perché l’azienda ospedaliera non c’è la fa più e Aversa è al collasso. Se consideriamo che, come sindacato, abbiamo già ricevuto informazione dalle case di cura private che per l’esiguità del budget per l’anno 2014 ad ottobre dovranno sospendere il rapporto convenzionato si comprende facilmente quale sia la concreta possibilità di assistenza in un territorio vastissimo qual è quello casertano e quello aversano, sul quale incide grossa parte dell’utenza dei comuni dell’area di Napoli Nord”.

“Sarà il caos, se – continua Cristiani – non ci sarà l’impegno della Regione Campania di cambiare registro nei confronti dell’ospedale di Aversa e del casertano in generale, sbloccando le assunzioni con provvedimenti straordinari, almeno per i settori dell’ emergenza-urgenza come il pronto soccorso, la medicina, l’ostetricia, l’anestesia, così come ha fatto con provvedimenti ad hoc per ospedali napoletani come ad esempio il Cardarelli e per la Napoli due nord e la Napoli uno dove sono stati sbloccati i trasferimenti extra regionali”.

“Nel casertana invece – continua Cristiani – attuando quanto previsto dal decreto 40 del 2010 di riordino della rete ospedaliera, per trovare personale, abbiamo cancellato ospedali come quello di Teano e Capua, riconvertito quello di San Felice e stiamo per accorpare Maddaloni e Marcianise dimenticando che l’utenza resta numericamente cresce mentre il personale decresce perché va in pensione”.

“In questo modo è più che evidente che non si garantisce l’assistenza. Qualcuno deve intervenire, ma certamente non effettuando trasferimenti di dirigenti da un posto di comando all’altro”, afferma l’esponente della Cisl. “Per funzionare l’ospedale ha bisogno di personale, medici, infermieri, ausiliari. Personale la cui carenza da qui a pochissimi giorni aumenterà per le ferie estive mentre l’utenza aumenterà fisiologicamente ed è facile prevedere che il Moscati andrà in collasso senza un intervento immediato della Regione dove, purtroppo, il territorio casertano, praticamente, non è rappresentato”, conclude Cristiani, lanciando un appello al presidente Caldoro.

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