Aversa. Lodore è nauseabondo e da qualche tombino esce del liquido. In questo panorama si muovono, operano, gli addetti al pronto soccorso dellospedale San Giuseppe Moscati di Aversa.
Un reparto il cui destino sembra quello di essere sempre nellocchio del ciclone: dalle carenze ataviche di personale, agli episodi di violenza di cui sono fatti oggetto gli addetti da pazienti e parenti incivili. Ora è la volta delle carenze igieniche dovute, da quanto si apprende, ad una cattiva manutenzione.
Come sempre, la denunzia viene dal personale presente in quello che è il più importante pronto soccorso della regione Campania, dopo quello del Cardarelli di Napoli, anche se lanonimato è dobbligo, visto che per regolamento non possono rilasciare dichiarazioni alla stampa, pena lapplicazione di provvedimenti disciplinari.
Stiamo lavorando afferma uninfermiera in modo disgustoso perchè in pronto soccorso praticamente viene tutto a galla. Ci sono i tombini della fognatura dei bagni dai quali fuoriescono liquami. La sala di attesa dei pazienti è chiusa perchè allagata. Ora perdite si registrano anche all’ingresso del codice rosso. E’ una vergogna, nessuno fa niente, fanno a scaricabarile e noi lavoriamo in una vera e propria fogna tra acqua e puzza. Una situazione, che gli addetti condividono con i pazienti, che rischia di precipitare a causa del grande caldo di questi giorni.
Al suo arrivo, nella giornata di lunedì, il nuovo direttore sanitario del Moscati Mario Borrelli, che succede a Giuseppe Tatavitto, avrà quindi il suo battesimo di fuoco. Le emergenze in quello che è il più grande ospedale dellAsl di Caserta e che serve anche molti comuni dellarea a nord di Napoli, sono allordine del giorno e la soppressione di unazienda sanitaria aversana non ha fatto altro che acuire i problemi, considerata la lontananza, non solo geografica, con la gestione centrale del capoluogo.