I pentiti: “Fortunato Zagaria uomo di Michele, Zara era contro di noi”

di Redazione

 Caserta. Giovanni Zara per il clan dei casalesi è un “infame”. I camorristi decisero che non doveva continuare ad essere sindaco di Casapesenna. all’interno gli stralci dei verbali

“Sulla poltrona di primo cittadino doveva tornare Fortunato Zagaria”. Lo ha riferito il collaboratore di giustizia Attilio Pellegrino, ex braccio destro del capoclan Michele Zagaria. Lo stralcio del verbale è stato depositato stamattina dai pm Conzo e Maresca nel processo Zagaria che vede Zara parte offesa, rappresentato dall’avvocato Domenico Cesaro. Anche il pentito Antonio Iovine parla di Fortunato Zagaria tra le dichiarazioni rese ai magistrati dell’antimafia.

Sotto lo stralcio del verbale depositato nell’udienza di giovedì mattina dal pm Maresca. La prossima udienzaè stata fissata per il 14 luglio.

I fatti risalgono al 2008 quando Zara era stato da poco eletto sindaco e Zagaria era il suo vice: quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe più volte minacciato Zara affinché questi non parlasse in occasioni pubbliche del boss allora latitante. Pochi mesi dopo Zara fu sfiduciato dalla sua stessa maggioranza e costretto a lasciare l’incarico. Alle successive elezioni Zagaria divenne sindaco. Per questi fatti Zagaria, che di professione è ingegnere, fu anche arrestato nel febbraio del 2012 mentre era sindaco di Casapesenna ma scarcerato dopo poco tempo. Il pm Maresca in aula ha depositato anche i verbali contenenti dichiarazioni dell’altro neo-pentito, Attilio Pellegrino, ex luogotenente di Zagaria e un dvd con le immagini di un convegno tenutosi alla Camera dei Deputati in cui Zara parlò di legalità scagliandosi contro il boss allora latitante.

Iovine racconta delle minacce realizzate tra il 2001 e il 2005 da Luigi Guida detto”‘O Drink”, allora capo della fazione Bidognetti del clan, nei confronti di tre sindaci del Casertano. “Ricordo certamente che fu minacciato il sindaco di San Cipriano, Enrico Martinelli, il sindaco di Casal di Principe e addirittura il sindaco di Casapesenna, tutti espressione del nostro gruppo. Delle minacce ai sindaci mi parlò Michele Zagaria riferendomi che si sentiva profondamente colpito dal gesto ed addirittura quasi costretto a dover chiedere scusa al sindaco di Casapesenna per le minacce ricevute”. Nel corso dell’udienza Zara si è costituito parte civile, così come il Fai (Federazione Associazioni Anti-racket) e il Comitato Don Diana; non si è costituito invece il Comune di Casapesenna.

Ancora più gravi gravi, per l’ex sindacoFortunato Zagaria, le dichiarazioni di Pellegrino. “Ho sentito parlare di Fortunato Zagaria – racconta il neo-pentito – e so per aver appreso da vari affiliati, come Giovanni Garofalo, che era appoggiato da Michele Zagaria e si metteva a disposizione. Ricordo anche che Giovanni Garofalo mi parlò dell’intenzione del gruppo Zagaria di far cadere la vecchia amministrazione affinchè potesse essere eletto un’altra volta Zagaria Fortunato come sindaco”. Parole che confermano quanto avvenuto a cavallo tra il 2008 e il 2009. “Ci serviva – prosegue Pellegrino – avere appoggio dall’amministrazione comunale anche per evitare i controlli che facessero scoprire l’attrezzatura tecnica che aveva posizionato a Casapesenna per colloquiare direttamente con Michele Zagaria via citofono”. “Il sindaco precedente – dice ancora Pellegrino riferendosi proprio a Giovanni Zara – secondo quanto riferitomi da Giovanni Garofalo era un infame perchè non si metteva a disposizione e pertanto si decise di far dimettere qualche consigliere comunale a noi vicino per farlo decadere e far subentrare Zagaria Fortunato, appoggiandolo anche nelle elezioni. Queste cose le ho apprese nel 2010”, conclude Pellegrino.

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