La salma di Ciro torna a Napoli. Una registrazione: “De Santis non era solo”

di Redazione

 Napoli. La salma di Ciro Esposito, il tifoso ferito negli scontri della finale di Coppa Italia a Roma e morto dopo mesi di agonia, arriverà a Napoli nel tardo pomeriggio,intorno alle 19, dopo l’autopsia iniziata intorno alle 9,30, e sarà portata all’auditorium di Scampia per la camera ardente.

Venerdì i funerali solenni celebrati con il rito evangelico e il lutto cittadino, già proclamato dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

L’accelererazione per rendere spediti i riti funerari è avvenuta dopo l’appello che i familiari del ragazzo ucciso hanno indirizzato al capo dello Stato, Giorgio Napolitano (che aveva ieri inviato un messaggio alla famiglia) e ai magistrati romani che seguono l’inchiesta. “Ringraziamo il presidente della Repubblica per il telegramma di condoglianze che ci ha inviato e ci appelliamo alla sua umanità e a quella della magistratura affinché Ciro possa tornare a casa oggi”. A parlare, a nome della famiglia Esposito, è lo zio Enzo. “Saremo noi familiari più stretti ad accompagnarlo in questo triste viaggio di ritorno a Napoli – ha aggiunto lo zio – Non lo lasceremo solo. Aspettiamo solo l’autorizzazione per raggiungere il Verano e partire. Speriamo che il via libera arrivi oggi (giovedì, ndr) e non domani. La camera ardente è già stata allestita per accoglierlo”.

Sul fronte dell’inchiesta si registra un’altra importante novità. Il “riconoscimento” di “Gastone”, al secoldo DanieleDe Santis, e dei suoi complici sarebbe stato impresso su una registrazione. Ciro Esposito avrebbe confermato che all’agguato del 3 maggio scorso contro il pullman dei tifosi del Napoli, culminato nel suo ferimento, parteciparono altre persone oltre a De Santis. Lo ha detto uno dei legali del giovane tifoso morto, Damiano De Rosa, parlando dell’audio con la voce del ragazzo registrato dai familiari, tra il 20 e il 30 maggio, durante la lunga degenza al policlinico Gemelli. “Ha riconosciuto De Santis e confermato che più di una persona partecipò all’aggressione”, ha detto De Rosa.

“L’audio è molto approssimativo, ma si percepisce bene la voce di Ciro in alcuni passaggi. Quando gli abbiamo mostrato la foto segnaletica di De Santis, tratta dal fascicolo delle indagini, lo ha riconosciuto come uno degli attentatori. Questa registrazione sarà consegnata agli investigatori”, ha precisato l’avvocato. “L’audio è stato realizzato con un telefonino nell’ambito delle indagini che abbiamo svolto – ha spiegato il legale – Ciro in quei cinquanta giorni ha avuto dei momenti di estrema lucidità. Non aveva la forza di parlare ad alta voce, ma si esprimeva bene anche a gesti. Come quando ha mimato il gesto di una pistola”.

“Nel corso di 54 giorni Ciro ha avuto qualche momento di estrema lucidità – ha dichiarato l’avvocato Damiano De Rosa, membro del collegio difensivo della famiglia Esposito, fuori dall’obitorio di piazzale Verano, dove si sta svolgendo l’esame autoptico sulla salma di Ciro – Anche se la ricostruzione dei fatti è chiarissima, noi della difesa avevamo pensato di acquisire ulteriori conferme, per sicurezza. In questo senso abbiamo registrato un audio quando Ciro era al Gemelli, che purtroppo è di qualità approssimativa perché registrato con un telefonino, ma chiaro nel contenuto. L’audio verrà consegnato all’Autorità Giudiziaria. Non è una prova in senso tecnico, ma è meglio di niente”.

“La cosa più importante del contenuto dell’audio – ha spiegato De Rosa – riguarda il momento in cui abbiamo mostrato al ragazzo una foto segnaletica estratta dal fascicolo delle indagini: Ciro ha riconosciuto De Santis ritratto nello scatto. Ha inoltre confermato che più di una persona era coinvolta nell’aggressione”.

La procura di Roma acquisirà il file audio in cui Ciro affermerebbe di riconoscere in De Santis l’uomo che gli sparò il 3 maggio scorso, prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. I pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, esamineranno la registrazione per verificare se l’accusa del tifoso azzurro è esplicitamente rivolta a De Santis e, se necessario, ascolteranno anche il parente di Ciro che ha realizzato il file. Non è escluso neanche una perizia fonica qualora fosse ritenuta indispensabile.

“Ho registrato io il 25 maggio scorso con un registratore la voce di Ciro Esposito in ospedale. Si sentiva in modo chiaro, tenendo conto che era una persona intubata”. Lo ha riferito la criminologa Angela Tibullo, consulente dei legali della famiglia Esposito,sentita dalla Digos di Roma come persona informata dei fatti.


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