Cesa. Era ricercato da un anno Alberto Verde, 43 anni, di Cesa, che nella mattinata di sabato è stato catturato, a Pozzuoli, nel pieno centro cittadino, dagli agenti della squadra mobile di Caserta guidata dal vicequestore Alessandro Tocco.
Su di lui pendeva unordinanza di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso,nellambito delloperazione Normandia 2, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che, il 31 maggio 2013, coinvolse 73 persone a seguito di indagini condotte dai carabinieri.
Verde era lunico riuscito a sfuggire alla cattura. Al momento dellarresto di sabato mattina il 43enne era in compagnia di un uomo, che lo nascondeva, Baldassarre Licari, 44 anni, arrestato anch’egli per favoreggiamento. Il latitanteera in possesso di una cospicua somma di denaro, circa 7mila euro,la cui provenienza è oggetto di accertamenti.
Stando alle indagini, Verde avrebbe favorito il clan dei casalesiintestandosi quote societarie di un autosalone a Curti, sulla Nazionale Appia, riconducibile a Nicola Schiavone, figlio del boss Francesco detto “Sandokan”.
La cattura di Verde è avvenuta intorno alluna della notte tra venerdì e sabato, quando gli agenti, coordinati sul posto dal vicequestore Mario Grassia, intercettavano unAudi Q5, guidata da Licari, con accanto il ricercato. Subito bloccati, i due venivano sottoposti a perquisizione, nel corso della quale i poliziotti rinvenivano i contanti sulla persone di Verde. Questultimo tentava di sottrarsi allarresto esibendo agli agenti una patente di guida falsificata, sulla quale cera la sua foto ma con i dati di unaltra persona. Ma i rilievi foto segnaletici lo incastravano. E stato assegnato al carcere di Secondigliano e, tra laltro, denunciato per ricettazione di patente falsa e sostituzione di persona.