Washington. “Gli Stati Uniti sono pronti a inviare fino a 300 consiglieri militari in Iraq”. Lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, in una dichiarazione in diretta tv.
“Le forze americane non torneranno a combattere in Iraq”, ha aggiunto. Gli Stati Uniti sono pronti ad “azioni mirate” in Iraq se e quando dovessero rendersi necessarie. Obama ha annunciato che gli Usa hanno “significativamente” aumentato l’intelligence in Iraq e stanno lavorando per rendere sicura l’ambasciata e il personale americano nel Paese. Gli Stati Uniti, ha sottolineato, resteranno “vigili” ma “non è il nostro lavoro scegliere i leader dell’Iraq”. “Per il futuro del Paese serve un piano politico, una guerra civile va prevenuta e non possiamo consentire che l’Iraq diventi un paradiso sicuro per i gruppi estremisti”.
“Non abbiamo la capacità di risolvere la situazione con migliaia di truppe – ha ribadito il presidente Usa -: non c’è una soluzione militare per l’Iraq. Servono partnership efficaci per combattere i gruppi terroristici”. Secondo Obama, l’Iran può giocare un ruolo costruttivo in Iraq se invia il nostro stesso messaggio e se evita di incoraggiare le divisioni fra le sette.
Intanto, il segretario di Stato americano, John Kerry, partirà nel fine settimana per una serie di incontri nella regione mediorientale, per aumentare gli sforzi diplomatici che possano portare a una soluzione della crisi in Iraq. Obama ha annunciato che gli Usa stanno comunque già lavorando con tutti gli alleati moderati per mettere a punto strategia comune, anche sul fronte della lotta al terrorismo.