Grillo apre al Pd. Renzi: “Niente patti segreti”

di Redazione

 Roma. Il Movimento 5 Stelle decide di aprire il dialogo conil governo Renzi. A comunicarlo ufficialmente i due leader, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in un post pubblicato sul blog.

“Se Renzi ritiene che la legge elettorale M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà”, scrivono i due. “Questa volta, magari, lo streaming lo chiediamo noi”, risponde Renzi: “E’ bene che non ci siano né patti segreti né giochini strani”. Per il capo dell’esecutivo “se la Lega e Grillo vogliono sedersi intorno ad un tavolo sono i benvenuti”. E aggiunge: “Grillo è un uomo che ci ha abituati ogni giorno ad una sorpresa. Diciamo così… Con lui non ci si annoia”.

A spingere i cinquestelle verso un confronto sulle riforme con il Pd, nei mesi scorsi sempre negato, alcuni cambiamenti avvenuti sullo scenario politico che Grillo e Casaleggio spiegano così: “Il M5S ha una legge approvata dai suoi iscritti (e non discussa a porte chiuse in un ufficio del Pd in via del Nazareno) e Renzi è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato. La legge M5S è di impronta proporzionale, non è stata scritta su misura per farci vincere come è stato per l’Italicum, scritto per farci perdere”.

Quindi i due leader aprono a un incontro con il Pd: “All’incontro eventuale con il Pd, che speriamo ci sia, parteciperanno i due capigruppo M5S di Camera e Senato, oltre a Danilo Toninelli, estensore tra gli altri della versione definitiva della legge, e Luigi Di Maio come massima rappresentanza istituzionale in Parlamento nel suo ruolo di vicepresidente della Camera”.

Di Maio (M5S): “Faremo un buon lavoro con Renzi” – VIDEO

Con l’apertura al confronto lanciata da Grillo e Casaleggio, i grillini si “candidano” a divenire “ago della bilancia”, spiega il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, in visita alla caserma dei vigili del fuoco di Nola, nel Napoletano. “Abbiamo un’opportunità – dice Di Maio – per riuscire a portare a casa la riforma elettorale”, perché ora “l’Italicum è oggetto di un tira e molla con Berlusconi”, mentre “l’obiettivo del Movimento 5 Stelle è portare a casa la riforma con la forza politica che in questo momento è maggioritaria in Parlamento, ossia il Pd”. “Non è un calcolo di convenienza – assicura – ma vogliamo dare un’opportunità a questo governo di fare una cosa buona, noi portiamo la nostra proposta, ascoltiamo e poi vediamo”.

Laproposta di riforma del M5S si basa a grandi linee su un sistema elettorale proporzionale “sensibilmente corretto” che provoca uno sbarramento “naturale” e “flessibile” anche grazie alla dimensione “intermedia” delle circoscrizioni, con la possibilità di esprimere preferenze ma anche “penalizzazioni” di candidati sgraditi. Per le preferenze è consentito il panachage (cioè si possono votare candidati di liste diverse da quella votata), mentre sono vietate (pena annullamento) le candidature plurime in più circoscrizioni o rami del Parlamento.

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