Processo Lavitola, Berlusconi attacca la magistratura: “Incontrollabile”

di Emma Zampella

 Napoli. La magistratura è incontrollata, incontrollabile, irresponsabile e ha l’immunità piena”. Sono queste le parole che Silvio Berlusconi ha rivolto al presidente del Tribunale di Napoli, Giovanna Ceppaluni.

Ascoltato come testimone nel processo Lavitola, l’exoremier si è lasciato a considerazioni personali circa l’operato della magistratura in Italia, scatenando un duro botta e risposta con la Ceppaluni. Al centro della questione ci sarebbe la telefonata, datata 2 agosto 2011, di cui Berlusconi si è definito orgoglioso: all’altro capo del telefono c’era Lavitola, preoccupato per la mancata costruzione dell’ospedale promesso al governo di Panama e che chiedeva all’ex premier di informare Impregilo che, senza quella costruzione, il governo panamense avrebbe revocato alle imprese italiane l’appalto per il raddoppio della costruzione del canale. A una serie di domande del magistrato sulla telefonata, oggetto del processo, Berlusconi ha detto: “Chiedo scusa ma non capisco il senso di queste domande”.

Alla replica del giudice: “Non c’e’ alcun bisogno che lei capisca”, l’ex premier ha risposto con le considerazioni sulla magistratura alle quali la presidente ha replicato: “… ed è ancora tutelata da codice”. Prima di lasciare l’aula, Berlusconi ha poi restituito al giudice la formula del giuramento appena letta: “Le consegno questa affinché il decoro della giustizia sia tutelata”. Berlusconi è stato ascoltato dai giudici della sesta sezione penale in qualità di “testimone puro” nel processo per il quale è imputato l’ex direttore dell’Avanti,Valter Lavitola (detenuto a Poggioreale e presente in aula) per gli appalti nella Repubblica di Panama. I giudici di Napoli hanno respinto l’istanza dei difensori dell’ex premier che chiedevano che venisse ascoltato come imputato in un procedimento connesso o testimone assistito.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, per ottenere l’appalto per la realizzazione della metropolitana di Panama City (per un importo di un miliardo e mezzo di dollari) Impregilo avrebbe dovuto accollarsi il finanziamento di un ospedale nella capitale del Paese del Centroamerica. La costruzione dell’ospedale sarebbe stata affidata a una azienda panamense di fatto collegata al presidente Roberto Martinelli, indicato come socio occulto. Lavitola avrebbe avuto nella vicenda il ruolo di mediatore per i suoi stretti rapporti con i politici panamensi.

Secondo i pm, per convincere Impregilo a finanziare l’ospedale, Lavitola avrebbe minacciato ritorsioni attraverso l’intervento dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che per gli inquirenti fu un “inconsapevole vettore” del tentativo di estorsione, sollecitato dallo stesso Lavitola che in una telefonata all’allora presidente di Impregilo Massimo Ponzellini, il 2 agosto 2011, aveva fatto pressioni perché venisse trovato l’accordo con Panama.

Nel corso dell’udienza è stata ascoltata in Aula la telefonata tra l’allora premier Berlusconi e Ponzellini. Nella conversazione Berlusconi spiega: “Da Panama mi dicono di contattare i vertici di Impregilo e dire che sulla questione ospedali dovete trovare un accordo con Panama, altrimenti alle 19.30 il presidente di Panama rilascerà una dichiarazione per bloccare le opere di Impregilo sullo stretto, con tracollo in borsa per Impregilo. Ho fatto ambasciatore che non porta pena”.

In aula Berlusconi ha detto: “Ho passato l’informazione, non conoscevo altro. Sono stato contattato da Lavitola evidentemente nell’ambito delle responsabilità di presidente del Consiglio che fa sempre l’interesse delle proprie aziende, e in questo caso Impregilo era riuscita a farsi assegnare un’opera importante”.

Il leader di Forza Italiaha anche detto di non sapere che rapporto di relazione ci fosse “tra il canale e l’ospedale” alla domanda specifica del pm Vincenzo Piscitelli. “Io sapevo della costruzione dell’ospedale da parte di Impregilo – ha proseguito il leader di Forza Italia – che mi pare molto lodevole e buona. L’ho saputa a una cena ufficiale a Panama. Dissi che potevo mettere a disposizione mobili e arredo. Era, per chi dona come me, una occasione di fortuna. Chi dona è più fortunato di chi riceve. La mia famiglia destina il 10% ad opere di beneficenza”. Il pm ha depositato comunicati stampa del governo di Panama dove si legge che Berlusconi avrebbe costruito personalmente un ospedale nel Paese, ma l’ex premier ha ribadito di aver solo manifestato l’intenzione di “partecipare per l’arredamento”.

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