Mondragone. Negli ultimi giorni ha ripreso vigore in città la discussione sul nuovo depuratore, la cui costruzione è prevista fuori dal centro abitato, nei pressi del torrente Savone.
Ma si sono riaccese anche le polemiche perché lopera fatta finanziare dallonorevole Mario Landolfi fin dal 2005 ad oggi è ancora ferma al palo. Non si ricorda, nei due anni di amministrazione Schiappa, un solo intervento del sindaco sullargomento, una sola dichiarazione in cui lEnte si dimostra preoccupato per i ritardi accumulati.
E chiaro che il finanziamento concesso dal Ministero dellAmbiente è stato ad appannaggio della Regione Campania, ma unAmministrazione Comunale che ha a cuore le sorti della città, non farebbe passare settimana, se non giorno, nel chiedere continuamente informazioni sullo stato delle cose: A che punto è la progettazione?
Quando sarà affidata la gestione delle risorse allistituto bancario? E, soprattutto, quando inizieranno i lavori? Tutto questo non è avvenuto, mentre poi ci si vanta per i finanziamenti concessi al Litorale Domitio per la famosa Bandiera Blu. Se non si realizzerà in tempi brevi il nuovo depuratore, la costruzione delle fognature previste non servirà a nulla, atteso che lattuale impianto non è in grado di ricevere alcun altro aggravio.
Né è esente da responsabilità la Regione Campania. Probabilmente lAssessore delegato allAmbiente Giovanni Romano non conosce a fondo questa parte del territorio campano e, quindi, non è a conoscenza che le risorse europee impegnate per la Bandiera Blu verrebbero malamente vanificate se alle opere previste non fosse affiancato un nuovo sistema depurativo in grado di ricevere tutti i reflui.
Lauspicio allora è che il governatore Caldoro in questultimo scorcio di legislatura, così come sollecitato da Landolfi al convegno di febbraio scorso svoltosi a Mondragone, affronti quanto prima la questione e si impegni per la realizzazione dellopera al più presto.
Il consigliere comunale Giuseppe Piazza