Spese per il tribunale, il Comune vince il ricorso al Tar

di Redazione

 Santa Maria Cv. Il Tar del Lazio ha dato ragione al Comune di Santa Maria Capua Vetere e condannato i Ministeri della Giustizia, dell’Economia e dell’Interno a determinare, entro trenta giorni, il contributo per le spese relative agli uffici giudiziari.

La sentenza del tribunale amministrativo è del 28 maggio scorso ed è stata depositata mercoledì 11 giugno. Il ricorso era stato presentato dal Comune, in persona del sindaco Biagio Di Muro e rappresentato dall’avvocato Domenico Santonastaso, e chiedeva l’annullamento del silenzio del Ministero della Giustizia, nonché l’accertamento dell’obbligo dello stesso Ministero di provvedere sulla domanda di rimborso. In pratica, nonostante varie sollecitazioni datate 2013 e inviate dagli uffici comunali, il dicastero di via Arenula non aveva proceduto alla determinazione del contributo per le spese sostenute dal Comune stesso per il mantenimento e il funzionamento del tribunale e degli uffici giudiziari sammaritani nel 2011. Si tratta di spese – il cui rendiconto era stato approvato anche dalla commissione di manutenzione – per un importo totale di quasi tre milioni e mezzo di euro.

Il Ministero, pur avendo pagato un acconto, non aveva poi concluso il procedimento di determinazione ed erogazione dell’intero contributo nei termini di legge (cioè entro il 30 settembre 2012). E’ significativo che il Tar ha ritenuto infondate le giustificazioni del Ministero, riconoscendo al Comune di Santa Maria Capua Vetere di aver “diligentemente assolto ai suoi impegni”.

“Il ricorso – si legge nella sentenza – va pertanto accolto, dichiarando l’illegittimità del silenzio del Ministero della Giustizia e va ordinato al Ministero di determinare, previo eventuale concerto con i ministeri competenti, anch’essi evocato in giudizio, ma comunque entro trenta giorni dalla notificazione ovvero dalla comunicazione della presente decisione, il contributo dovuto al Comune di Santa Maria Capua Vetere per le spese di giustizia relative all’anno 2011. Trascorso tale intervallo e persistendo l’inerzia, viene sin d’ora nominato commissario ad acta l’attuale capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi presso il Ministero”.

Il commissario ad acta, a semplice richiesta del Comune, dovrà procedere entro il termine di ulteriori sessanta giorni a emettere il provvedimento.

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