Rivelazioni Iovine, l’opposizione: “Lusini smentisca o si dimetta”

di Redazione

 Teverola. I consiglieri comunali Tommaso Barbato, Biagio Pezzella e Nicola Picone, eletti nella lista civica “Patto Per Teverola”, in merito alle dichiarazioni del pentito Antonio Iovine, che coinvolgono il sindaco di Teverola Biagio Lusini, per sue presunte relazioni d’interesse con esponenti legati alla criminalità organizzata, …

… in una nota congiunta fanno presente come la vicenda abbia “gettato nello sconcerto i cittadini di Teverola che stentano a credere anche solo come verosimile l’ipotesi di un accostamento di quel genere per il primo cittadino”. “Naturalmente, coerenti con tutti i principi garantisti sanciti dalla stessa Costituzione, – chiariscono i consiglieri – noi siamo solo interessati alle conclusioni della magistratura, che attendiamo con ogni sollecitudine possibile”.

Ma per gli esponenti della minoranza “ciò non esime, tuttavia, né il sindaco né la sua stessa maggioranza dall’assumere comportamenti conseguenti rispetto alle notizie, comunque, diffusesi. Altro, infatti, è la vita privata di una persona, assistita da ogni tutela, in via di principio, persino dopo eventuali condanne non definitive, altro ancora è il profilo pubblico della stessa persona. In quest’ultimo caso sorgono delle responsabilità che riguardano la sfera politica della persona interessata. In tale ambito è necessario e opportuno che, se vale il detto per il quale anche ‘la moglie di Cesare’ deve essere al di sopra di ogni sospetto, a maggior ragione lo deve essere ‘Cesare’”.

S’impongono, dunque, ritiene l’opposizione, chiarezza e trasparenza sul piano dei comportamenti pubblici. “Il sindaco – spiegano i consiglieri – è chiamato o a smentire, con dichiarazioni pubblicamente rese, le affermazioni di Iovine circa un suo coinvolgimento, quale che sia, nel mondo della criminalità organizzata oppure, se non intendesse farlo, com’è pure legittimo sul piano personale, a rassegnare le sue dimissioni. Non si può essere impegnati al vertice di governo della cosa pubblica locale, sotto il peso di sospetti gravissimi, senza reagire in modo congruente rispetto alle esigenze di trasparenza, di chiarezza e di onestà intellettuale e morale nei confronti degli amministrati. I cittadini di Teverola hanno anche il diritto di non subire la gogna mediatica alla quale è costretta la loro Città, ormai da diversi giorni. Sia chiaro, non chiediamo al sindaco di presentarsi davanti al nostro ‘sinedrio’ ma di smentire in forma adeguata (conferenza o comunicato stampa) le notizie che riguardano lui e, per il suo ruolo di primo cittadino, i teverolesi, oppure, di lasciare la carica di sindaco di Teverola”.

In queste circostanze, per le ragioni chiarite, per l’opposizione “il silenzio non è ammissibile”. A questo proposito, tirano in ballo il Partito Democratico: “Quello del Pd locale – dicono – non solo è un silenzio assordante ma anche gravissimo. La sezione del partito, alla quale il sindaco risulta essere un iscritto, da un lato non ha ritenuto di sbilanciarsi in manifestazioni e di sostegno, come sarebbe stato logico attendersi, per ragioni intuitive di solidarietà personale e, soprattutto, politica, ma, dall’altro lato, non ha neppure chiesto nulla al proprio iscritto, né di prendere le distanze dalle affermazioni del pentito Iovine, né di dimettersi dalla carica di sindaco. Un silenzio comprensibilmente imbarazzato ma non tollerabile e politicamente squalificante. Siamo certi che questa valutazione sia condivisa pienamente dagli esponenti del partito democratico campano, con responsabilità istituzionali nazionali, senatrice Capacchione, membro della commissione parlamentare antimafia, e onorevoli Picierno e Caputo. Ne siamo convinti perché la contrapposizione alla camorra ha contraddistinto, per esempio, le dichiarazioni di elogio della senatrice Capacchione per la rielezione di Renato Natale, del Pd, a Casal di Principe ‘finalmente libera dalla camorra’, come si è espressa. Se così è, si unisca, anche il Pd, all’appello che rivolgiamo al sindaco Lusini perché agisca secondo l’alternativa prospettata, smentita pubblica o dimissioni, le uniche due azioni, allo stato dei fatti, che onorerebbero il mandato degli elettori e soddisferebbero l’obbligo di mantenere con i cittadini amministrati un rapporto eticamente corretto”.

“Teverola – concludono i consiglieri – non è mai stata terra di camorra, i teverolesi non hanno mai avuto nulla di cui vergognarsi su quel fronte ed è, quindi, giusto che il sindaco, i partiti che lo appoggiano e i consiglieri comunali che lo sostengono condividano questa esigenza di iniziativa congruente richiesta al primo cittadino. Noi del ‘Patto per Teverola’ sollecitiamo augurandoci che Teverola sia preservata, come merita, da ogni sudditanza”.

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