Clan Belforte, nove arresti e sequestri per 16 milioni

di Redazione

 Caserta. Operazione congiunta di carabinieri, polizia e Guardia di finanza contro il clan Belforte di Marcianise. Nove gli arresti nei confronti di affiliati all’organizzazione camorristica e sequestri tra immobili e società riconducibili al clan.

Tra gli arrestati l’imprenditore marcianisano Angelo Grillo, già detenuto dopo essere finito, nei mesi scorsi, al centro dell’inchiesta sulle infiltrazioni della camorra negli appalti all’Asl di Caserta.

Insieme a Grillo sono stati arrestati:Luca Di Fuccia, 51 anni, amministratore unico della società “Cdv”; Pasquale Lombardo, 53 anni, amministratore della “Alba Costruzioni srl”; Ulisse Severino, 48 anni; Eugenio Di Nuzzo, 70 anni; Luigi Francese, 44 anni; Concetta Marotta 45 anni; Giuseppe Riganati, Francesco Picone, 28 anni. Un altro destinatario di una misura cautelare è morto di recente per cause naturali. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di riciclaggio e intestazione fittizia di beni.

Indagati alcuni dirigenti e funzionari del Comune Angelo Piccolo, Fulvio TartaglioneeMatteo Alberico. L’indagine ha portato al sequestro inoltre di 11 unità immobiliari, 19 rapporti bancari, 2 società, 8 quote societarie riconducibili agli indagati per un valore complessivo di 16 milioni di euro.

Tra i beni finiti sotto sequestro il centro direzionale “Vanvitelli”, a Marcianise, in via Fuccia: si tratta di un complesso di ottanta appartamenti situato di fronte all’area della fiera settimanale in zona Macello, ritenuto riconducibile al clan Belforte. L’opera, finanziata dai vertici del clan, è stata realizzata tramite l’acquisizione e la demolizione di un vecchio opificio della società “Cavilfratta srl”, sostituito interamente dal nuovo complesso immobiliare. L’utilizzo dei proventi illeciti del clan è stato accertato tramite il monitoraggio di decine di conti correnti intestati a persone vicine al clan.

Gli accertamenti hanno consentito di appurare il coinvolgimento, con il rilascio di autorizzazioni edilizie illegittime, di tecnici e professionisti ritenuti “compiacenti”, che hanno consentito l’esecuzione dell’opera edilizia.

Dall’indagine, inoltre, è emersocome, nonostante i numerosi arresti subiti, i Belforte siano riusciti a rigenerarsi tornando operativi sul territorio di Marcianise e dintorni, soprattutto nel riciclaggio dei proventi illeciti attraverso l’edilizia.

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