Omicidio Noviello, chiesti ergastoli per Setola e altri cinque imputati

di Redazione

 Caserta. Chiesto l’ergastolo per Giuseppe Setola e altri cinque imputati nel processo per l’omicidio di Domenico Noviello, l’imprenditore di San Cipriano d’Aversa ucciso il 16 maggio del 2008 a Baia Verde di Castel Volturno perché aveva denunciato per estorsione e fatto condannare, nel 2001, alcuni affiliati al clan dei casalesi.

Il pm della Dda di Napoli, Alessandro Milita, al termine della requisitoria nell’aula di Santa Maria Capua Vetere, ha invocato, dunque, la massima pena per Setola, Giovanni Letizia, Alessandro Cirillo, Francesco Cirillo, Massimo Napolano e Metello Di Bona.

Altri 14 anni sono stati chiesti per Luigi Tartarone, collaboratore di giustizia, le cui dichiarazioni sono state decisive per ricostruzione dei ruoli e della dinamica del delitto. Milita ha chiesto anche un anno e mezzo di isolamento diurno per Setola, attualmente detenuto al carcere di Milano-Opera, il quale dall’inizio del processo ha lamentato continui mal di testa e chiesto una tac. “Setola ha avuto un ruolo irridente verso chi lo esamina – ha spiegato il pm antimafia – arrivando a superare sé stesso per le simulazione della malattia e coprendo i suoi complici, secondo un atteggiamento tipicamente mafioso”.

Il pm ha indicato alcuni dichiarazioni convergenti dei pentiti Tartarone e di Oreste Spagnuolo, e le parole di Massimo Alfiero; quest’ultimo già condannato all’ergastolo per il delitto, con rito abbreviato, in quanto ritenuto esecutore materiale, che raccontò nel dettaglio la dinamica dell’agguato nel corso di un primo interrogatorio, per poi ritrattare tutto dopo un colloquio in carcere con la moglie.

Al termine dell’udienza ha preso la parola anche Giovanni Letizia, che all’omicidio Noviello non ha partecipato ma il cui ruolo è stato comunque rilevante in quanto, secondo il pm, avrebbe indicato il nome dell’imprenditore in una riunione tenutasi nell’aprile del 2008, alla quale prese parte anche Setola. Riunione che sarebbe avvenuva qualche giorno prima dell’inizio della stagione di sanguinosi agguati che fece registrate 18 morti in sette mesi tra il casertano e l’area a nord di Napoli, compresa la strage degli immigrati a Castel Volturno.

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