Gaza, attacco ad una scuola Onu: 23 vittime

di Emma Zampella

 Gaza. Una notte di bombardamenti quella trascorsa a Gaza: carri armati hanno aperto il fuoco contro una scuola che da soccorso ai profughi palestinesi.

La palazzina, che rientra nel giro degli 85 rifugi messi a disposizione dei civili dall’Onu, ospitava circa 3.300 sfollati. Al momento dell’attacco pare che tutti dormissero, incuranti, per quanto possibile di quello che accadeva loro intorno.

Un bombardamento quello consumatosi nel campo profughi di Jabaliyah, settore nord della Striscia che altera ancora il bilancio delle vittime. Ancora 23 vittime e 125 feriti che si aggiungono alle altre 1284 dall’inizio del conflitto. Dopo la notte di sangue, pare che Israele abbia accettato la tregua-lampo di quattro ore. A dare l’annuncio fonti militati, secondo cui il cessate il fuoco sarà peraltro limitato solo ad alcune zone dell’enclave, dove non sono presenti truppe terrestri dello Stato ebraico. L’attacco che si è consumato nella notte ha mandato su tutte le furie il numero uno dell’Unrwa, Pierre Krahenbuhl, che ha tuonato contro Israele.

“Condanno nei termini più decisi possibile questa grave violazione del diritto internazionale da parte delle forze israeliane”, ha affermato l’alto funzionario svizzero, ricordando come l’ubicazione precisa della struttura fosse stata comunicata a Tsahal in ben diciassette occasioni. Un episodio quello consumatosi a danno della scuola per niente singolare: “Questa è la sesta volta in cui è stata colpita una delle nostre scuole”, ha rincarato la dose ancora Krahenbuhl.

La stessa Unrwa d’altra parte ha riconosciuto che in un’altra delle proprie scuole a Gaza è stato localizzato un deposito clandestino di razzi, e ha denunciato la violazione della propria “neutralità”, e della “inviolabilità” degli edifici Onu, ma soprattutto il fatto che “civili siano stati messi in pericolo”: alla “condanna dei responsabili” non sono peraltro seguite accuse ad alcuna fazione in particolare. Tra le vittime anche una bambina disabile di 11 anni, uccisa durante un attacco sulla città di gaza e l’annientamento di due diverse famiglie, di nove e sette persone rispettivamente, nel corso di una serie di martellamenti di artiglieria contro Khan Younis, al sud: anche in questo caso è morto un minore.

La Presidenza dell’Autorità Nazionale Palestinese frattanto ha smentito l’arrivo, anzi, l’invio stesso al Cairo di una propria delegazione, comprendente anche esponenti di Hamas e della Jihad Islamica, per ascoltare le nuove proposte dei mediatori egiziani. Ieri sembrava cosa fatta, ma a 24 ore di distanza l’Anp ha rilanciato la palla nel campo d’Israele cui, ha sottolineato, tocca fare la prima mossa in direzione di una vera cessazione delle ostilità. Il capogruppo degli europarlamentari socialisti e democratici, Gianni Pittella, insiste: “Serve una forza di interposizione europea tra Istraele e Hamas sotto l’egida Onu”

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