Tripoli. La Farnesina, per il tramite dell’ambasciata a Tripoli e in raccordo con l’Unità di Crisi, ha favorito negli ultimi giorni il trasferimento sotto protezione di oltre 100 italiani che avevano manifestato l’intenzione di lasciare il Paese dopo l’aggravarsi della situazione.
Nelle ultime ore sono diversi i governi che hanno invitato i propri cittadini a lasciare la Libia: tra gli altri, quelli di Usa, Germania ed Egitto.
Fra Tripoli e Bengasi il clima resta di altissima tensione. Nella capitale 23 operai egiziani sono stati uccisi da un razzo sparato da milizie in lotta fra loro. Il razzo – come riportato dall’agenzia egiziana Mena – ha colpito l’edificio dove alloggiavano nella parte occidentale della città. E continuano anche i lanci di razzi sull’aeroporto: la prova di forza tra le milizie che si contendono lo scalo è iniziata il 13 luglio.
A Bengasi, invece, almeno 38 persone sono rimaste uccise nelle ultime ore, durante scontri fra l’esercito libico e milizie di estremisti islamici. È salito così a 97 morti e 400 feriti il bilancio degli scontri tra milizie nella sola città di Tripoli, dal 13 luglio quando è cominciata la battaglia per il controllo dell’aeroporto della capitale.L’ultimo bilancio fornito una settimana fa parlava di 47 morti e 120 feriti.