La 55esima edizione dei Globi dOro, riconoscimenti assegnati dalla stampa estera in Italia e ultimi in ordine di tempo ad essere consegnati al termine di una stagione prodiga di opere e premiazioni, ha visto, ancora una volta,il trionfo de Il Capitale Umano di Paolo Virzì.
Lintrigante thriller, ambientato nel freddo e plumbeo Nordest della Penisola, ha così completato la striscia vincente che lha visto già prevalere ai David e ai Nastri candidandosi ad essere il titolo più papabile per rappresentare lItalia alla prossima edizione degli Oscar.
Eccezion fatta per Il capitale umano, i critici stranieri, nellattribuzione degli altri premi, hanno operato poi delle scelte precise, ma anche inattese, che si sono dirette verso produzioni maggiormente indipendenti legate, in qualche modo, dal tema della crisi economica.
A partire dal Gran Premio della Stampa Estera vinto da In grazia di Dio di Edoardo Winspeare, storia di quattro donne che tornano al lavoro di braccianti agricole per affrontare e superare le problematiche inerenti la mancanza di sostentamento, per continuare con lalloro al miglior attore Antonio Albanese, costretto ne Lintrepido di Gianni Amelio a fare il mestiere di rimpiazzo nei posti di lavoro altrui per sopravvivere.
Migliore attrice è stata giudicata, a sorpresa, Sara Serraiocco, commovente redentrice nel film di mafia Salvo diretto dagli esordienti Fabio Grassadonia e Antonio Piazza.
Tanto cinismo legato alla mancanza cronica di occupazione, anche, nelle altre due pellicole premiate per lopera prima e la commedia, rispettivamente Zoran il mio nipote scemo di Matteo Oleotto e Smetto quando voglio di Sydney Sibilia. Nel primo Giuseppe Battiston veste i panni di un uomo senza scrupoli, con il vizio del vino, che non esita a sfruttare i talenti di un nipote ereditato da una lontana parente slovena, mentre nel secondo, pienamente ricompensato dal mezzo flop ai David, un gruppo di ricercatori universitari precari si trasformano in pusher di droga pur di avere qualche soldo in tasca.
La commedia partenopea Song e Napule dei Manetti Bros, dopo il Nastro e il David, ottiene anche il riconoscimento per la migliore musica composta da Aldo De Scalzi e Pivio, e La mafia uccide solo destate di Pif, un altro dei pluripremiati della stagione, quello meritatissimo per la sceneggiatura.