Anziana uccisa, il nipote non risponde ai magistrati

di Redazione

 Lusciano. Ha fatto scena muta davanti al magistrato Radi ‘Giovanni’ Costanzo, il 24enne di origine rumena, ritenuto il presunto omicida dell’89enne Antonietta Di Luciano, quella che lui chiamava “nonna”, essendo stato adottato dal figlio della malcapitata finita con diversi colpi di bastone alla testa nella notte tra martedì e mercoledì.

Il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma il gip Confortini, a fronte dell’ingente e convincente materiale probatorio raccolto dai carabinieri del reparto territoriale di Aversa che, coordinati dal colonnello Gianluca Vitagliano e dal tenente Flavio Annunziata, hanno seguito le indagini, su indirizzo del magistrato della procura della repubblica presso il tribunale di Aversa – Napoli Nord, ha confermato il fermo, tramutandolo in arresto.

Per cui il giovane, anch’egli agricoltore, così come tutta la famiglia, è stato riaccompagnato in una cella della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, in attesa delle ulteriori decisioni che i magistrati del tribunale normanno adotteranno nei suoi confronti. Nella stessa giornata di ieri, intanto, sono giunti anche i primi risultati dell’esame autoptico effettuato preso l’istituto di medicina legale di Caserta.

L’anatomopatologo avrebbe confermato che il decesso sarebbe avvenuto a seguito di diversi colpi, forse tre, di quel bastone di legno che, successivamente, i carabinieri hanno rinvenuto, malamente nascosto, nel cortile di quell’abitazione di via D’Annunzio a Lusciano, dove sia la vittima che il presunto omicida vivevano. Colpi inferti con violenza, tanto da fracassare il cranio alla malcapitata nonna che, da quanto sarebbe emerso dalle indagini, avrebbe avuto la sola colpa di essersi svegliato mentre il nipote stava cercando di sottrarle cinquanta euro e qualche anellino d’oro di scarso valore.

Il servizio e la conferenza stampa – VIDEO

Il luogo dell’omicidio- VIDEO

Proprio a proposito degli anelli ritrovati ancora insanguinati tra le cose del giovane presunto omicida, dalle indagini sarebbe emerso che quest’ultimo li ha sfilati dalle dita dell’anziana donna dopo averla colpita con il bastone. Impressionato di quanto aveva fatto, però, per non vedere il volto della vittima agonizzante, lo avrebbe coperto con un cuscino, così come, poi, l’avrebbe rinvenuta poche ore dopo il figlio che si stava recando a lavoro.

Sempre per quanto riguarda gli anelli che facevano parte del magro bottino racimolato dal giovane, i carabinieri hanno recuperato alcune fotografie nelle quali si vedono, per cui, è stata accertata la loro appartenenza alla vittima. Gli stessi investigatori hanno escluso che il giovane presunto omicida abbia agito sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, proprio nel tentativo di procurarsi i soldi necessari per acquistarne altre dosi.

Insomma, ‘Giovani’, come lo chiamano tutti in paese per supplire alla difficoltà del suo nome originario, non è tossicodipendente. Avrebbe solo tentato di portare via quei cinquanta euro alla nonna. Sarebbe entrato di soppiatto nella sua abitazione, ubicata nel cortile dove affaccia la scala del suo appartamento, dove viveva con i genitori adottivi ed un altro fratello, anch’esso adottivo (ora tutti colpiti da un doppio dolore, madre persa e figlio presunto assassino).

L’anziana si sarebbe svegliata, sorprendendolo sul fatto. Da qui la reazione violenta del giovane e l’inutile tentativo successivo di inscenare una rapina. Un tentativo inutile, che non ha ingannato i carabinieri aversani che, in meno di 48 ore, hanno risolto quello che, in un primo momento, era stato battezzato come il giallo dell’estate.

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