Torino. È tornato nella sua città Giorgio Faletti, morto lo scorso venerdì. Era malato di cancro.
Aveva 63 anni. Il feretro è partito alle 13 dalla Molinette di Torino dove il cuore dello scrittore e uomo di spettacolo si è fermato. Ad accompagnarlo la moglie Roberta che, durante la camera ardente allestita presso lospedale, ha messo fine per qualche minuto al viavai di persone che gli rendevano omaggio per restare sola con suo marito.
Arrivato ad Asti, Faletti è stato accolto dal sindaco Fabrizio Brignolo e dallassessore alla Cultura Massimo Cotto, amico e collaboratore.La bara è stato subito portata allinterno del Teatro Alfieri, dove è stata allestita la camera ardente, che resterà aperta oggi dalle 15 alle 20, e per tutta la mattinata di martedì per lultimo saluto. Intanto il sindaco ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali che si svolgeranno dalle 15 nella Collegiata di San Secondo.
Anche al teatro Alfieri saranno in molti a recarsi, proprio come hanno fatto per tutto il week end alle Molinette di Torino: gente comune che si è mescolata agli amici di sempre, ai compagni di una vita e a quelli di scuola, ai membri della sua famiglia e ai colleghi che lo hanno ricordato tra le lacrime.
Un amico, un buono: Giorgio era una persona buona, non lo rimpiangeremo mai abbastanza, dice unamica di Torino. Pochissimi i fiori, nel rispetto della richiesta della famiglia dellartista che ha pregato di non inviare fiori ma, piuttosto, di fare donazioni allAicr. Ce solo un mazzo di fiori, un tralcio di margherite bianche accompagnate da un tenero bigliettino di una sua lettrice: Non importa quanto dura il viaggio, ma i panorami che hai visto.