Montecitorio, protesta dipendenti contro taglio stipendi

di Mena Grimaldi

 Roma. Una contestazione mai vista nei silenziosissimi corridoi di Montecitorio, dove non si era mai assistito ad una iniziativa così massiccia dei dipendenti, che si oppongono duramente ai tagli e protestano per il fatto di non essere stati ammessi all’Ufficio di presidenza.

Fissati i tetti retributiviper i dipendenti di Camera e Senato. Gli Uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama, riuniti in contemporanea, hanno fissato quello massimo, relativo ai Consiglieri Parlamentari, in 240mila euro all’anno al netto della contribuzione previdenziale (l’8,8% della retribuzione).

Ad appoggiare la protesta dei dipendenti di Montecitorio contro il taglio dei mega stipendi dei burocrati del Parlamento il Movimento 5 stelle.

“Comportamento dipendenti comprensibile. Succede quando si taglia ai dipendenti senza prima tagliare alla politica”, ha scritto su Twitter il leader grillino Luigi Di Maio.

Un lungo e polemico applauso di numerosi dipendenti di Montecitorio in attesa, ha salutato l’uscita dei componenti dell’ufficio di presidenza della Camera al termine della riunione che ha dato l’ok alle linee guida per iniziare la contrattazione sulla applicazione dei tetti salariali.

La contestazione più vibrante è stata per la vicepresidente Marina Sereni, che ha la delega sul personale “Bel capolavoro, grazie”, le è stato urlato nel corridoio dei da decine di lavoratori.

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