Roma. “Le immagini di qualcuno che vuole bloccare, fermare, ostruire il cammino delle riforme sono le immagini di chi pensa che si possa continuare così com’è. Per cambiare l’Italia bisogna fare le riforme e le faremo. Il governo è impegnato a testa alta e viso aperto per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati”.
A dirlo è Matteo Renzimentre in Senato prosegue il voto agli emendamenti sul ddl Riforme. Un lavoro che lunedì 28 luglio andrà avanti in Aula dalle 9 fino a mezzanotte, senza al momento alcun contigentamento.
Intanto, il giorno dopo la contestazioni in Aula al ministro Boschi da parte del Movimento 5 Stelle interviene anche il capo dello Stato: “Non si agitino spettri di insidie e macchinazione di autoritarismo”, dice Napolitano a proposito delle polemiche, esortando anche a mettere da parte “diffidenze e pregiudizi” e ricordando che “la riforma dell’assetto parlamentare non è meno importante delle riforme del mercato del lavoro e della spesa pubblica”.
Napolitano torna anche a parlare del suo secondo mandato: “Non esercitatevi in premature e poco fondate – e forse poco interessanti – ipotesi e previsioni al riguardo”, spiegando che la decisione se lasciare il Quirinale oppure no è una valutazione che appartiene solo a me stesso”. “E’ necessario – aggiunge – garantire la continuità ai vertici dello Stato nella fase così impegnativa del semestre italiano di presidenza europea”.
Di riforme parla anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, secondo cui un Paese “ha bisogno di uno, due, tre anni per vedere i frutti” delle riforme non solo approvate ma anche attuate. Secondo il titolare di via XX settembre bisogna “usare le regole avendo in mente una prospettiva di lungo termine”, partendo dal fatto che “alle riforme serve tempo per dare frutti”.