Roma. Duro affondo del leader M5S Beppe Grillo allindomani della decisione della maggioranza di ricorrere alla cosiddetta “tagliola” per accorciare i tempi dellesame del ddl sulle riforme istituzionali e arrivare al voto entro l8 agosto.
Intanto, il presidente del Senato Pietro Grasso respinge ogni accusa: “Ho ben chiaro il mio ruolo di garante sia della maggioranza che delle opposizioni, e continuerò ad operare in tale senso. So bene, per esperienza, che il ruolo del giudice imparziale è tra i più esposti a critiche ma questo non ha mai intaccato la mia terzietà prima e non lo farà neanche ora”.
“Si chiama colpo di Stato. Mussolini ebbe più pudore, non lo chiamò “riforme” scrive Grillo sul suo blog per poi attaccare il capo dello Stato: “Il regista di questo scempio è Napolitano che dovrebbe almeno per pudore istituzionale dimettersi subito e con il quale le forze democratiche non dovrebbero avere più alcun rapporto”.
“La via d’uscita da questa situazione continua Grillo è rappresentata da nuove elezioni, la legge c’è. E’ quella emendata dalla Corte Costituzionale, con le preferenze e senza un abnorme premio di maggioranza”. “Il M5S – prosegue – non ha paura di tornare alle urne per rilegittimare il Parlamento, anche domani se necessario. La minaccia di Renzie di nuove elezioni è una pistola scarica e lui lo sa”.
A rispondere a Beppe Grillo arriva un tweet del premier Renzi: “Se il nostro è un colpo di Stato – scrive il premier – il tuo è un colpo di sole”. “Si dice sole? No, si dice P2”, controreplica Grillo. Renzi, in un altro tweet, poi ribadisce: “Riforme: dopo 4 voti in Parlamento, faremo un referendum. Perché le opposizioni urlano? Di cosa hanno paura? Del voto degli italiani? #noalibi”.
Giovedì un centinaio di parlamentari di M5S, Sel e Lega Nord sono andati al Colle per protestare contro la decisione della maggioranza e sono stati ricevuti dal segretario del Quirinale Marra.